16 marzo 2024 | LA REGIONE VENETO ADERISCE ALL’UNANIMITÀ AL BAN PFAS MANIFESTO. BOTTACIN REVOCHI LA QUERELA CONTRO IL COORDINATORE ITALIANO, ENTRO IL 13 GIUGNO, PER DARE COERENZA A UNA PIETRA MILIARE. E LA REGIONE METTA IN OPERA LE PRATICHE ALLA BASE DEL BANDO

di Comitato di Redazione

Molte sono le contraddizioni del Veneto nel suo insieme emerse in questi anni nella lunga lotta che ha portato comunque ed ovunque dei grandi passi in avanti sulla questione PFAS.

Un grande passo “politico” è stato fatto martedì scorso in Consiglio della Regione Veneto che ha votato all’unanimità il bando dei PFAS espresso dal manifesto europeo BAN PFAS coordinato per l’Italia dall’attivista Alberto Peruffo, con l’aiuto di Giuseppe Ungherese di Greenpeace e con la partecipazione di tutte le associazioni ambientaliste e di impegno sociale che da anni partecipano alla lotta.

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12 gennaio 2024 | DALLE GIORNATE DI BILOTT AL DOCUMENTO CNR-IRSA DI FINE ANNO ATTRAVERSO L’INCHIESTA DI RADAR MAGAZINE E LE ULTIME RISULTANZE SCIENTIFICHE (PFOA CANCEROGENO) E PROCESSUALI (3890 MORTI)

di Comitato di Redazione

In questo articolo raccogliamo il prezioso materiale degli ultimi mesi di lotta-ricerca-indagine collettiva che ha portato ai risultati che sono oramai sotto gli occhi di tutti: la pericolosità, tossicità, insostenibilità dei Pfas e di coloro che li hanno prodotti per anni, spesso adottando pratiche criminose o scegliendo strade di utilizzo che bisogna assolutamente bandire, come gli usi militari o altri profitti di conclamato impatto negativo per la società e per il pianeta intero. Seguono una raccolta di fatti, fotografie e documenti, con delle brevi presentazioni.
Comitato di Redazione PFAS.land

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15 novembre 2023 | MAREA TOSSICA IN AUMENTO. AFFRONTARE I PFAS. TRADUZIONE UFFICIALE DEL BRIEFING POLITICO SUGLI APPROCCI NAZIONALI

di European Environmental Bureau
a cura di Comitato di Redazione

Il 12 ottobre 2023, l’Ufficio Ambientale Europeo (European Environmental Bureau – EEB), con il quale PFAS.land ha un rapporto di collaborazione già dal 2021, ha pubblicato un nuovo documento dal titolo: Toxic tide rising: time to tackle PFAS. National approaches to address PFAS in drinking water across Europe. L’autrice, Christine Hermann, si è avvalsa della collaborazione di numerosi referenti di vari paesi europei. Per l’Italia hanno anche collaborato Sara Valsecchi (CNR-IRSA) e Claudia Marcolungo (Università di Padova), le quali hanno curato la traduzione italiana che qui presentiamo.

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18 ottobre 2023 | POSCOLE, PASSATO E PRESENTE. TESTIMONIANZE DI UNA VIOLENZA AMBIENTALE SENZA PRECEDENTI. TRA SPECULAZIONE E PFBA. I NUOVI DATI ARPAV

di Sergio Fortuna
e un intervento artistico
di Silvana Gaspari

La questione delle Poscole ci è sempre stata a cuore perché era un luogo bellissimo. La Poscola nasce in una grotta di acqua freschissima e chiarissima al Passo di Priabona e poi scende dalle creste del Pulgo e dei Campi Piani del Faedo per risorgere sulla Praderia. Tanto era bello, importante, unico, questo luogo baciato da Dio e da Pan, da mito e da storia (qui addirittura prende nome il Priaboniano), che si era pensato prima di proteggerlo e poi di farlo diventare perfino area di interesse comunitario. Poi sono arrivati i barbari (i Veneti contemporanei, con la lettera maiuscola identitaria), la speculazione iniziata con i Marzotto, la Superstrada Pedemontana Veneta voluta senza né scienza né sentimento da Luca Zaia e dai suoi satelliti politici ed economici, in joint “project financing” venture. Risultato. La distruzione di una zona bellissima, ricca di acqua e di storia, di flora e di fauna, e di umanità.

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8 settembre 2023 | ONE HEALTH. INQUINANTI PER SEMPRE. RIPRENDE IL PERCORSO EDUCATIVO NELLE SCUOLE SECONDARIE DEL VENETO A.S. 2023/24

di Donata Albiero

Con una lucida introduzione in prima persona, in modo accorato, preciso e senza lasciare spazio ad equivoci, la Prof.ssa Donata Albiero presenta il sesto anno consecutivo di formazione da parte del Movimento No Pfas nelle scuole del Veneto. Un vero e proprio atto di cittadinanza attiva a lungo termine che supplisce il silenzio delle istituzioni nelle oramai acclarate «zone di sacrificio ad alto reddito», il Veneto contemporaneo, ovvero sia nei ricchi territori dove si è scelto di sacrificare lavoro, salute, relazioni di prossimità, addirittura la prole, la loro fertilità e integrità, sul banco del profitto ad ogni costo e del finto benessere. Forse solo l’autonomia e la dignità dei docenti e della scuola, dove i giovani si “abbeverano” di sapienza o di indolenza, programmate, possono portare alla svolta necessaria per uscire dal vicolo cieco in cui queste valli si sono infilate.
Comitato di Redazione PFAS.land

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29 agosto 2023 | FORMULA DI UN DISASTRO INVISIBILE. GENESI E PRESENTAZIONE DI UN LIBRO DI MOVIMENTO. DA PARTE DELL’EDITORE

di Steve Bisson

«Una mappa per orientarsi nell’articolato sviluppo di uno tra i più gravi casi di contaminazione dell’acqua nella storia d’Europa. Una ricerca editoriale nata dalla volontà di Federico Bevilacqua, biologo e cittadino dell’area colpita dal male invisibile, che per diversi anni ha documentato l’evolversi della lotta civile riassunta nella bandiera del Movimento No Pfas. Una storia che è divenuta simbolo in Italia di militanza, di difesa della salute e del diritto all’acqua come bene pubblico. Il libro include un’articolata struttura editoriale che raccoglie brevi saggi, un vasto apparato di immagini, e una cronistoria che aiuta il lettore a ripercorrere la vicenda. Il tutto affiancato da mappe, infografiche, illustrazioni e fotogrammetria aerea per inquadrare il territorio, tracciare la geografia dei corsi d’acqua e del sistema idrografico».

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25 luglio 2023 | SCONCERTANTI COSTI SOCIALI DELL’INQUINAMENTO DA PFAS | NUOVE MAPPE INTERATTIVE DEI TERRITORI CONTAMINATI DEL VENETO

di Dario Zampieri

Nonostante la cortina di silenzio stesa dalle autorità, la saga dei Pfas che ha investito il territorio del Veneto occidentale si arricchisce continuamente di nuovi elementi. Il mito di un territorio operoso, affluente e felice, portato quotidianamente ad esempio dalla narrazione ufficiale e dalla stampa, si infrange non appena si cerchino informazioni non ufficiali, ma autorevoli in quanto provenienti da fonti indipendenti assolutamente attendibili. Sebbene chiunque ne possa intuire l’esistenza, quello dei veri costi della produzione e dell’uso dei Pfas è un argomento da conoscere nei suoi termini quantitativi, che sono veramente sconcertanti. Tenendo sempre presente che le sofferenze delle persone colpite nella salute non sono in alcun modo monetizzabili.

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21 giugno 2023 | ONE HEALTH. SALUTE E CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS. RENDICONTO ANNO SCOLASTICO 2022/23 E ALLEGATI DEGLI STUDENTI

di Donata Albiero

La coordinatrice del Gruppo Educativo Zero Pfas, promotrice del Progetto che da sempre riteniamo la nostra punta di diamante “nei territori” per portare un solido cambiamento culturale, ci accompagna in un appassionante rendiconto di peregrinazione tra le scuole del Veneto durante l’anno scolastico che si sta per concludere. Un lavoro collettivo non solo e non tanto notevole nei numeri e nei contenuti, ma soprattutto lodevole per lucidità e solidità dei concetti espressi dalla stessa prof.ssa Donata Albiero in questo resoconto finale.

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6 aprile 2023 | STOP PFAS ALL OVER THE WORLD. ROAD TO INDIA: CRONACA DI UN VIAGGIO PER ATTIVARE ATTIVISTI. CON UN PASSAGGIO CRITICO SU LE MONDE FRANCE E UNA POSTILLA SUL BAN PFAS MANIFESTO EUROPEO E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA LOTTA

di Massimiliano Mazzotta e Alberto Peruffo
[curatori* di Life After Oil International Film Festival]

Nei primi mesi del 2023, nel pieno del Processo in Corte d’Assise contro la Miteni e le proprietà nazionali e multinazionali, il caso dello smantellamento dell’azienda e del progetto di bonifica, ancora di fatto mancante, riempie le pagine dei giornali ma nessuno – né tra i politici, né tra i giornalisti mainstream, né tra gli attivisti piegati al regime ipercapitalista in cui stiamo affogando – si chiede la liceità di spostare in India gli impianti e i brevetti di una fabbrica criminale che sta cambiando la storia industriale d’Italia. Siamo convinti che tra vent’anni si parlerà della Miteni come si parla ora di Seveso. Nascerà forse una Direttiva Miteni che accorperà gli inquinamenti chimici con le collusioni istituzionali, economiche, sistemiche.

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26 gennaio 2023 | HOT SPOT VENETO. UNA DEVASTAZIONE TERRITORIALE. ELEMENTI DI STUDIO PER LA CONTAMINAZIONE GLOBALE. PFAS TRA LE NUOVE ENTITÀ: IL LIMITE PLANETARIO

di Dario Zampieri

Attraverso una rigorosa sintesi storico-scientifico dei risultati della ricerca ecologista contemporanea, partendo dalle parole “profetiche” sulla contaminazione chimica scritte da Rachel Carson sessant’anni fa, passando per i “nove confini planetari” del nostro ecosistema, per arrivare alla “catastrofe annunciata” del Veneto, regione simbolo della contaminazione in Europa, con questo articolo si fa per la prima volta il punto sui PFAS come sostanze globalmente esemplari rientranti a pieno titolo tra le “nuove entità” che stanno cambiando la fisionomia chimica del pianeta dal momento in cui dette sostanze – prodotte o spostate dall’uomo – avranno superato per sempre il limite planetario di sicurezza. Per i PFAS è già accaduto?
Buon approfondimento.
Comitato di Redazione PFAS.land

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31 dicembre 2022 | BREVE STORIA SOCIALE DELLA MITENI. NEI TERRITORI CONTAMINATI DA PFAS. UNA PRIMA TRACCIA PER IL FUTURO

di Alberto Peruffo

In occasione di un importante contributo per un articolo a più mani scritto con i professori del Centro Diritti Umani, Università di Padova, è stato chiesto al nostro coordinatore di redazione di stendere una «Breve storia sociale della Miteni» utile ad uno studio socio-economico di più grande respiro che coinvolgerà anche il caso americano DuPont. L’articolo uscirà prossimamente sui Quaderni/Riviste del Mulino. Riportiamo qui la traccia integrale, che lasceremo aperta per future integrazioni/revisioni/annotazioni documentali, di modo da offrire a tutte le parti coinvolte, nella vicenda umana e processuale, elementi cronologici e d’insieme, in itinere, utili anche per future ricerche e valutazioni.

In questa prima breve storia aziendale – la “prima” che compare in forma organica [e ipertestuale*] – si è cercato di ricostruire con documenti storici condivisi il contesto sociale ed ecomomico che ha visto nascere e morire l’azienda di Trissino responsabile della più grande contaminazione delle acque potabili e irrigue del mondo occidentale, senza quindi trascurare le condizioni particolari – generali e contingenti – che hanno portato al più grande processo per reati ambientali nella storia d’Italia, in corso.

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4 novembre 2022 | LA QUESTIONE ALIMENTARE PFAS NON AFFRONTATA DALLE AUTORITÀ: MANGIARE IN ZONE ESPOSTE NON È COME MANGIARE IN ZONE NON-ESPOSTE. IL CONFERENCE PAPER SAUGO/OLIVIERI SULL’INTAKE GIORNALIERO INTERROGA LE ISTITUZIONI DEL VENETO

di Comitato di Redazione

Lo diciamo da tempo. Ma ora siamo arrivati al punto di non ritorno. Di fronte alla presa di posizione dell’ONU nei confronti della Regione Veneto per non avere fornito le informazioni a vario titolo, soprattutto sui dati alimentari, dati che noi stessi abbiamo analizzato, studiato, incrociato, quando sono stati rilasciati sotto ingiunzione del TAR, riscontrando forti criticità ed errori di metodo (v. punto 4 qui e tabella in calce), abbiamo deciso di alzare il tiro sulla questione e di cercare nuovi percorsi scientifici per forzare le Autorità della Regione ad agire, mettendo da parte l’omertà istituzionale che alla fine sta avvelenando la popolazione non solo moralmente, ma anche fisicamente. Soprattutto se si vive in zone fortemente contaminate. Il silenzio delle Istituzioni diventa causa politica primaria del nostro intake giornaliero di sostanze tossiche. Questo è il punto. Questa è la grave deduzione.

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20 settembre 2022 | L’ONU SI PRONUNCIA SULLA QUESTIONE PFAS. AL VENETO INQUINATO DEDICATO UN INTERO CAPITOLO: OMISSIONI DELLE AUTORITÀ REGIONALI. STOP PFAS A LIVELLO EUROPEO E MONDIALE. UNA LOTTA DIVENUTA INTERNAZIONALE

di Comitato di Redazione

Vogliamo iniziare con questa “consegna di immaginario” (v. nota in calce), il giorno che la questione PFAS sarà portata davanti all’Human Rights Council dell’ONU, con delegati da tutto il mondo (3 / 6 pm diretta). Vogliamo iniziare da una delle vette più alte e difficili del mondo, il Nanga Parbat (8126 m), in Himalaya del Pakistan. Gigante salito quest’anno da Cesar Rosales Chinchay, alpinista peruviano, durante la “spedizione internazionale” guidata da Alberto Peruffo, ideatore di PFAS.land e promotore della Missione ONU in Veneto, coordinata con tutte le diverse anime del Movimento No Pfas. La lettera a Marcos Orellana partì proprio un anno fa dalla Sardegna – tanto per fare un’altra connessione del fluoro (v. Chemical Bros in Galleria Immagini) – da Villanovaforru dove anche quest’anno, in questi stessi giorni, si sta svolgendo il Life After Oil festival, una rassegna culturale di ecologia radicale e attivismo frontale, di alto valore civile. A siglare quella lettera – che tanto ha generato, il report che leggerete compreso – PFAS.land e le Mamme No Pfas, in quei giorni ospiti del Festival, diretto da Massimiliano Mazzotta, regista del docufilm citato, appena visto a Vicenza al Teatro San Marco. Le connessioni internazionali del fluoro, che stanno generando crimini ambientali, sono evidenti. Veneto, Sardegna, Piemonte, Olanda, Belgio, Europa, Stati Uniti, India.

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12 Settembre 2022 | PFAS A SCUOLA. LA NUOVA STAGIONE. QUALE SALUTE E QUALE CITTADINANZA. L’APPROCCIO ONE HEALTH

di Donata Albiero

Nel mentre ci arriva il Report A/HRC/51/35/Add.2 dell’ONU a firma di Marcos Orellana che sigla la grave situazione dei diritti umani in Veneto dovuta alla contaminazione da PFAS (che sarà presentato al Palazzo delle Nazioni di Ginevra il 20 settembre), quasi ad esempio della grave situazione che a livello globale si sta vivendo per le politiche di prevaricazione dei territori da parte del sistema di sviluppo capitalistico che sta portando al «suicidio collettivo» il mondo intero, parole pronunciate dal segretario delle Nazioni Unite (che ricordano il nostro “suicidio del territorio” del febbraio 2017 quando lanciammo le parole d’ordine della futura lotta No Pfas nella conferenza Detox di Montecchio), il Movimento No Pfas ritorna a scuola verso il sesto anno consecutivo. A presentarci la nuova stagione 2022/2023, fondata su un nuovo approccio, è Donata Albiero, coordinatrice del nostro Gruppo educativo/culturale Zero Pfas.

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4 giugno 2022 | UN ANNO SCOLASTICO DI BUONE PRATICHE. CITTADINANZA ATTIVA STRUMENTO DI CAMBIAMENTO. REPORT, FOTO, DOCUMENTI DEL PROGETTO EDUCATIVO «LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS»

di Donata Albiero

A conclusione di questo straordinario biennio 2021/2022 che ha visto gli attivisti raggiungere risultati straordinari con decine e decine di attività “reattive”, come l’inizio del Processo Miteni e l’attenzione mondiale dell’ONU, venuta in missione per i Pfas nel dicembre scorso, coronate dallo stesso discorso di Marcos Orellana tenuto al Palazzo del Bo a fine maggio, dove per la prima volta è emerso con forza il concetto di “approccio reattivo” necessario in quelle situazioni in cui la “prevenzione” non è più sufficiente di fronte a un disastro sociale e ambientale già in atto – nello stesso convegno transdisciplinare in cui sono state “immaginate” per la prima volta le Zone di Sacrificio ad Alto Reddito e formulati i principi ispiratori del Movimento No Pfas – a conclusione di questo intenso periodo di impegno pratico e intellettuale non possiamo non concludere riportando la sintesi del nostro frutto più alto: il Progetto Educativo LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. PRATICHE DI CITTADINANZA ATTIVA.

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19 maggio 2022 | «HIGH-INCOME SACRIFICE ZONE» ZONA DI SACRIFICIO AD ALTO REDDITO. DIFFIDATE DELLA REGIONE VENETO: ARIA, ACQUA, ALIMENTI E BONIFICA «FUORI CONTROLLO»? LE ULTIME NEWS SU DIFFIDA, INQUINAMENTO VICENZA CENTRO, PROCESSO PFAS, ARIA LEGNAGO E CITAZIONE A GIUDIZIO ATTIVISTI NO PFAS | FOTO RAINBOW WARRIOR VENEZIA

di Comitato di Redazione

Crediamo che pochi tra voi abbiano sentito parlare delle “sacrifice zones”, letteralmente delle zone “sacrificio” [1] che sono state permanentemente danneggiate da pesanti alterazioni ambientali, spesso a causa dell’uso del suolo localmente indesiderato (LULU), in inglese Locally Unwanted Land Use. Un uso-abuso «che crea costi di esternalità per coloro che vivono nelle immediate vicinanze. Questi costi includono potenziali rischi per la salute, scarsa estetica o riduzione dei valori domestici». Le LULU spesso gravitano attorno ad aree svantaggiate come baraccopoli, quartieri industriali e luoghi poveri, minoritari, privi di personalità giuridica o politicamente sottorappresentati che non possono combatterle. Dette zone «con tali rischi, devono essere create per i maggiori benefici che offrono alla società», quindi esistono più comunemente nelle comunità a basso reddito e minoritarie, sfruttate per il benessere delle comunità ricche e maggioritarie, creando vere e proprie forme di razzismo ambientale, come ben spiegato da Razmig Keucheyan [2].

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24 febbraio 2022 | IL CAOS TAV NELLA TERRA DEI PFAS. IL PUNTO SUL TAV E ALTRI RIMOSSI. UNA PATOLOGIA SOCIALE COLLETTIVA

di Leonardo Barban e Cristina Pozzan

Dopo aver pubblicato gli articoli scientifici degli scienziati IRSA-CNR e ISDE abbiamo chiesto a due giovani attivisti del territorio di Montecchio Maggiore, epicentro di molti conflitti ambientali, primo paese di confine a valle della Miteni di Trissino, il punto sul Tav e altre rimozioni. Ne è uscito un testo di grande valore documentale e generazionale.

Nei luoghi dove ogni grande opera ha il sapore amaro del profitto per pochi, comprese quelle che sono i legittimi servizi di cura, come il nuovo Ospedale di Montecchio, quasi fosse lo stesso nosocomio “un’ombra alta e inconscia” sulla bellezza dei Castelli retrostanti gettata sui territori dove insistono tumori e persiste la più grande contaminazione delle acque potabili del mondo occidentale, meglio, una “popolare” istituzione di una simbolica “Cattedrale del Male” costruita per curare i mali dell’industrializzazione selvaggia, facendo pure profitto su queste cure; nelle stesse terre dove non sono ancora stati affrontati e risolti le urgenti questioni “rimosse” dalla Regione Veneto sui fanghi di conceria e l’incenerimento dei carboni attivi a Fusina e Legnago, contenenti PFAS; in questi luoghi e di questi tempi di caos imperante e di guerre tardoimperialiste – oggi la Russia attacca l’Ucraina difesa dai soldati americani di Vicenza, scambiati per militanti di un’anacronistica NATO – leggere il testo elaborato da questi nostri giovani infonde speranza.

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27 gennaio 2022 | VIVIAMO IN UN MONDO PERFLUORURATO. IL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO SULLA TERMODISTRUZIONE DEI PFAS. DUE ARTICOLI PIONIERI SU PRECAUZIONE E INCENERIMENTO

di Vitalia Murgia [ISDE]

Stefano Polesello [CNR-IRSA]

Di fronte alle lacune dei governanti e delle industrie, è giunto il momento di interrogarsi sulla fine che fanno le sostanze perfluoroalchiliche, le stesse protagoniste di uno degli scenari più contradditori della storia dei crimini ambientali del mondo contemporaneo che ha portato alla sbarra la DuPont in USA e al più grande processo ambientale italiano, per la contaminazione del Veneto. Come a dire, i PFAS sono finiti in tribunale, addirittura sul tavolo dell’ONU, ma fisicamente, quelli estratti dalle acque potabili mediante filtrazione, che fine fanno?

Il fatto grave è che nessuno mai l’ha detto chiaramente alle popolazioni residenti e sembra che nessuno tra i governanti delle zone contaminate – Sindaci, Provincia, Regione, Stato – abbia chiesto o fatto seri approfondimenti, né scientifici, né ambientali, sui territori. Lo abbiamo fatto noi, chiedendo il parere a due autorevoli voci sulla questione PFAS, il ricercatore CNR-IRSA Stefano Polesello (scopritore dei PFAS in Miteni nel 2011 a seguito del Progetto PERFORCE) e la Dott.ssa ISDE Vitalia Murgia (pediatra che ha studiato approfonditamente il problema dell’incenerimento dei PFAS e i riflessi di queste sostanze sull’ambiente e sulla nostra salute).

Lo abbiamo fatto dopo aver allertato il NOE e l’ARPAV per interventi concreti sugli impianti in opera.

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21 dicembre 2021 | MISSIONE ONU VENETO. «LE AUTORITÀ NON HANNO INFORMATO SULL’INQUINAMENTO DA PFAS E SUL RISCHIO SALUTE». FOTO, DOCUMENTI, REPORTAGE DI UN’ISPEZIONE STORICA

di Comitato di Redazione

Il 13 dicembre 2021 si è chiusa ufficialmente all’Istituto Sturzo di Roma la visita degli inviati dell’Alto Commissariato ONU in Italia, con focus sul Veneto e la contaminazione da Pfas. Marcos Orellana – Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla violazione dei diritti umani in relazione alle sostanze tossiche – nella sua relazione finale sottolinea l’assenza di trasparenza e la scarsa condivisione delle informazioni con la popolazione contaminata da parte delle autorità regionali del Veneto. In estrema sintesi, come rilasciato al microfono della RAI a Roma, afferma: «Le persone non sono state in grado di prendere anche quel minimo di precauzione che avrebbero potuto prendere per arginare questo rischio». Un dato di fatto per noi gravissimo. Con delle conseguenze incommensurabili sulla salute e la civiltà dei nostri luoghi.

Di seguito il materiale della giornata di “attraversamento dei territori da nord a sud”, le nostre relazioni ufficiali, le sintesi dei nostri interventi e dei nostri commenti a fondamento e a latere della Missione ONU. Ispezione che ha portato la questione PFAS allo stesso livello di nodi oramai storici del crimine ambientale italiano, entrati nell’immaginario negativo della politica nazionale e internazionale: la Terra dei Fuochi in Campania e l’Ilva di Taranto, passando per Porto Marghera e il nodo di Livorno.

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23 novembre 2021 | LETTERA ALL’ONU. RESTRIZIONI-BANDO PFAS ECHA. GLI ALIMENTI SOTTRATTI, LA PREVENZIONE NEGATA, IL FATTORE DI RISCHIO AMBIENTALE AUTONOMO

di Comitato di Redazione

In questo articolo di raccolta documenti sottoponiamo all’attenzione del pubblico alcuni passaggi importanti della nostra lotta dopo l’udienza dell’11 novembre del Processo PFAS MITENI – che ha visto riconoscere le responsabilità civili di ICIG e MITSUBISHI – e prima dell’arrivo della Missione ONU – da noi richiesta.

Nel primo documento – scritto in occasione della programmazione della visita ufficiale in Italia del commissario speciale ONU sull’impatto delle sostanze chimiche e dei rifiuti tossici sui diritti umani, Marcos Orellana – gli attivisti del movimento no pfas – in quei giorni impegnati al Life After Oil Festival di Villanovaforru, in Sardegna – avvisati da Giuseppe Ungherese di Greenpeace, stilano una breve e rigorosa sintesi – molto utile anche per i neofiti – per invitare il Commissario alla missione in Veneto, soprattutto per la questione alimentare e i diritti negati. Invito che l’Alto Commissariato per i Diritti Umani ha accettato e che vedrà la delegazione ONU in Veneto nei primi giorni di dicembre 2021.

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20 ottobre 2021 | STORIA DI UN CRIMINE E DELLE SUE CORRESPONSABILITÀ ATTRAVERSO LE TESTIMONIANZE DEL DOCUMENTARIO RAI + REPORT SPAGNOLO. LE «PESANTI PAROLE DELLA SCIENZA» CONTRO LA GESTIONE POLITICA VENETA SUI PFAS. PRIMA DELL’UDIENZA DELL’11 NOVEMBRE

di Comitato di Redazione

Come Redazione non possiamo non valorizzare i due importanti documentari usciti nei mesi scorsi sulla questione PFAS in Veneto. Soprattutto perché per la prima volta emergono alcune affermazioni o titubanze decisive che, con una lettura analitica e prospettica, di chi conosce la storia della contaminazione nel profondo e dalle origini, possono tornare utili agli stessi inquirenti e nel Processo Miteni in corso.

Il lavoro analitico del documentarista d’inchiesta assume oggi più che mai la sua forte valenza di voce libera e indipendente, in cerca delle corrispondenze fattuali, le “verità” di fatto, spesso sommerse dal giornalismo di regime e dall’informazione mainstream, voci non trascurabili nel formare la pubblica opinione e che spesso contribuiscono a mantenere sepolti o sottostimati i crimini sociali. Nella fattispecie, il crimine ambientale, un crimine sociale all’ennesima potenza.

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13 settembre 2021 | RIAPRONO LE SCUOLE. CITTADINANZA ATTIVA: UNA PROSPETTIVA CULTURALE COME SOLUZIONE A PFAS E DISASTRI SOCIALI/AMBIENTALI

di Donata Albiero

Un nuovo anno scolastico inizia, dopo l’esperienza difficile vissuta da studenti e operatori in epoca Covid, specchio di un’angoscia esistenziale che ha colpito l’intera società. Dal febbraio 2020.

La potenza della “natura in rivolta” ci ha spiazzati tutti e le nuove minacce per la salute degli esseri umani e del pianeta Terra ci angustiano. Molti scienziati hanno definito quest’epoca Antropocene, ovvero l’epoca in cui l’umano è diventato agente geologico al pari dei terremoti, dell’eruzione dei vulcani e degli spostamenti dell’asse terrestre. L’uomo ha alterato le matrici naturali, l’acqua (idrosfera), il suolo (pedosfera), l’aria (atmosfera) e con esse il rapporto con gli altri esseri viventi (biosfera).

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30 agosto 2021 | TRADUZIONE DI WHAT MATTERS «PFAS? SONO QUI PER RESTARE» – IL DOCUMENTO DIVULGATIVO DELL’AGENZIA AMBIENTALE TEDESCA TRADOTTO DAGLI STUDENTI ITALIANI

di Redazione What Matters
[Germany]

Come già accaduto per le recenti collaborazioni/traduzioni con la rivista internazionale Science e l’European Enviromental Bureau di Bruxelles, siamo particolarmente onorati e orgogliosi di presentare ai nostri lettori una nuova importante traduzione che riprende il modus operandi della “traduzione partecipata” utilizzato per la prima volta con il film THE DEVIL WE KNOW, tradotto da un’equipe di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Boscardin di Vicenza.

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19 luglio 2021 | LE TOUR DU PFAS. ATTRAVERSARE I TERRITORI, UNIRE LE LOTTE. CON THE CLIMATE RIDERS

di Comitato di Redazione

Ad un mese esatto da Le Tour Du Pfas riportiamo le foto, i video e altri documenti del giro ciclistico – «108 km tra bellezza e devastazione» – che ha visto impegnati gli attivisti del Veneto uniti dal comune denominatore dei Pfas. Davvero una grande giornata di attivismo, sport e relazioni, che resterà per sempre nel cuore e nelle menti di chi vi ha partecipato, anche solo per un brevissimo tratto. Undici sono stati i ciclisti che hanno fatto il percorso integrale – nonostante la giornata calda e afosa – insieme e sotto l’attenta regia dei nascenti The Climate Riders, i corridori difensori del clima.

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29 giugno 2021 | LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. RESOCONTO DI UN ANNO DI SCUOLA IN PIENA EMERGENZA COVID

di Donata Albiero

A seguire il dettagliato rapporto di fine anno scolastico della nostra coordinatrice del Gruppo Educativo Zero Pfas, in epoca Covid. Nonostante le restrizioni e le difficoltà possiamo ancora una volta constatare la forza, la civiltà e l’innovazione del percorso intrapreso del Movimento No Pfas all’interno delle scuole. Nelle considerazioni personali finali della Prof.ssa Donata Albiero la concretezza dell’azione educativa critica sembra incarnare l’antidoto democratico ai fallimenti sistemici che hanno caratterizzato la politica degli ultimi decenni. La scuola libera e critica è e resta quindi la base di ogni società aperta e democratica, ma da sola non è sufficiente se i cittadini non si rendono poi corpi attivi veicolando la loro positività “scolastica” verso offerte politiche di mondi desiderabili, non solo come soluzione ai mondi devastati dai disastri ambientali che hanno pervaso le nostre valli, ma come costruttori di nuovi mondi e paradigmi.

Diciamo questo perché le nostre valli – nonostante la narrazione mainstream dica il contrario e celebri il primato “superficiale” del Veneto – sono divenute nei fatti e nelle statistiche il simbolo inequivocabile dell’amaro frutto provocato dalla “passività” tipica delle società iperconsumistiche, tutte protese a creare e a consumare artifici e profitti “a tutti i costi”. Anche quelli dei beni primari, come l’acqua, e la salute dei cittadini.

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4 giugno 2021 | CARBONI E RIGENERAZIONI. DOVE FINISCONO I PFAS TOLTI DALL’ACQUA? IN ARIA? LA QUESTIONE CARBONI ATTIVI, I DOCUMENTI CHEMVIRON-ARPAV-MITENI, LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DELLA REGIONE VENETO IN ECOMAFIE

di Davide Sandini

Ciò che state per leggere – crediamo – è uno dei passi più importanti nella lotta no pfas di questi ultimi anni. Un cambiamento di fase, quasi un cambiamento di stato, per prendere spunto dal linguaggio della fisica. Meglio, un cambiamento di “matrice ambientale” per passare alla più complessa articolazione biologica di cui la chimica e la fisica sono la base.

Stiamo infatti per farvi fare un passaggio dalla matrice acqua alla matrice aria, lasciando per il momento da parte le altre matrici collegate, alimenti e suoli. Ci siamo chiesti per molto tempo dove potessero finire i PFAS tolti dall’acqua, dagli acquedotti, dalle barriere idrauliche, perfino dai fanghi, quando queste sostanze temibili e persistenti non percolassero nel profondo delle nostre terre. Per poi riemergere nei nostri piatti.

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10 maggio 2021 | SENTENZA STORICA DI RINVIO A GIUDIZIO CONTRO LA MITENI. DOCUMENTI VIDEO FOTOGRAFICI DELLA DUE GIORNI NO PFAS. AZIONE E POESIA IN PUNTA DI DIRITTO

di Comitato di Redazione

Seguono i documenti video fotografici / sottolineature / approfondimenti della due giorni organizzata dal Comitato di Redazione di PFAS.land, in collaborazione con tutte le forze del movimento No Pfas, allargato ad istanze territoriali connesse – «attraversare i territori, unire le lotte» – per dare forza e contenuti all’ultima udienza preliminare del Procedimento Miteni, conclusasi con lo storico rinvio a giudizio di tutti gli imputati per tutti i capi d’accusa, il giorno 26 aprile 2021, data per noi storica. Un segno indelebile della nostra lunga battaglia. Di civiltà.

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25/26 aprile cs | LUOGHI A PROCEDERE. ATTRAVERSARE I TERRITORI, UNIRE LE LOTTE. STAFFETTA DELLE ACQUE INFRANTE

di Comitato di Redazione

Pubblichiamo sotto il manifesto aggiornato – e relativa comunicazione congiunta – della mobilitazione di due giorni, spostata dal 21/22 marzo al 25/26 aprile. Noterete che compare una novità piuttosto significativa nella giornata del 25 aprile: la STAFFETTA DELLE ACQUE INFRANTE. Una specie di lunga marcia/passeggiata collettiva che parte da tre punti simbolo della contaminazione da Pfas e si snoda lungo i rispettivi corpi idrici compromessi:

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10 marzo 2021| TUTTO IL MOVIMENTO NO PFAS SI RIMETTE IN MARCIA. A COMINCIARE DALLE NUOVE VERSIONI DEL GIS + FAQ. I PROSSIMI APPUNTAMENTI. PRESIDIO STRAORDINARIO AL TRIBUNALE [nuova data 25/26 aprile] E COMITATI RIUNITI DEL VENETO SU INCENERIMENTO

di Comitato di Redazione

MOBILITAZIONE RINVIATA 25/26 APRILE
[comunicazione del 14 aprile 2021 > nuovo manifesto]

A seguito del peggioramento della situazione generale causata dalla GESTIONE COVID – passaggio da zona arancione a zona rossa, picco del contagio previsto per questi giorni, difficoltà e responsabilità nel muoversi delle parti in causa, molte delle quali provenienti da fuori Comune e da altre regioni – abbiamo deciso di rinviare alla prossima importante udienza (la PRIMA dibattimentale sul merito) la mobilitazione di due giorni. Il Covid infatti rischia di SOTTRARRE la giusta attenzione e partecipazione ai CONTENUTI delle nostre giornate. Lunedì saremo comunque presenti al processo e a seguito della decisione del giudice comunicheremo le nuova date e relativo nostro AGGIUSTAMENTO di mobilitazione. 

+++

Il MOVIMENTO NO PFAS SI RIMETTE IN MARCIA NEI GIORNI DELL’UDIENZA «RIUNIONE FASCICOLI PROCESSO PFAS MITENI»

Innanzi tutto ricordiamo l’appuntamento ZOOM di giovedì 11 marzo con i comitati veneti riuniti per discutere l’incenerimento dei PFAS (v. prima locandina sotto).

Dopo di che, arriva il grande appuntamento del 21/22 marzo con tutte le forze riunite. Rispetteremo le norme anticovid. Il nuovo DPCM permette le manifestazioni e i presidi. Abbiamo il permesso della Questura di Vicenza per i due giorni (è sufficiente presentare autocertificazione della partecipazione, per chi viene da fuori Comune*). Non possiamo presenziare la notte prevista, causa coprifuoco. Simbolicamente, per noi, che miriamo alla qualità del messaggio, ai suoi significati sul lungo periodo, non cambia niente. Smontiamo il campo simbolico per la notte e ritorniamo la mattina. Di seguito come abbiamo immaginato il nuovo grande appuntamento, con Manifesto + Comunicato.

* In caso di rinvio per restrizioni COVID, aggiorneremo questa pagina.

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18 febbraio 2021 | SI POSSONO INCENERIRE I PFAS? NO. MUTANO, SI DIFFONDONO, COSTANO. IL PUNTO SCIENTIFICO E LA QUESTIONE INCENERITORE DI FUSINA

di Giovanni Fazio

Da molti anni si profila all’orizzonte del Veneto una richiesta di linee di incenerimento molto superiore alla quantità di rifiuti prodotti nella stessa nostra Regione. In parole povere, un business sui rifiuti. E sulla salute della gente. Non solo: questa richiesta va in controtendenza con ciò che dovrebbe essere una politica che sia veramente ecologica e attenta al riciclo, al riuso, alla differenziazione degli stessi rifiuti, “non solo” civili, ma anche industriali. Su questo ultimo super-ambito entra a spada tratta la questione molecole PFAS, sconfinando perfino – come scopriremo in questo pionieristico articolo – nei rifiuti civili, tanto sono diffuse e dotate di grande mobilità le sostanze in oggetto.

Il fallimento della termodistruzione dei PFAS aggiunge un nuovo ulteriore elemento che mette seriamente in discussione l’efficacia degli inceneritori di rifiuti – come quello proposto per Fusina – aggravando ancora di più la liceità liberticida di chi permette queste pratiche in zone densamente abitate. Infatti, la diffusione dei perfluoalchilici attraverso le emissioni delle ciminiere rende estremamente e indiscutibilmente pericoloso questo tipo di impianti, oggi più che mai, dopo la “scoperta sociale” di queste sostanze, sostanze che hanno reso il Veneto protagonista di uno dei più grandi disastri socioambientali al mondo, quello delle Valli dell’Agno e del Chiampo. 

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12 gennaio 2021 | COSA SONO I PFAS? EVITANDO L’EFFETTO LAMPIONE. L’ARTICOLO DELL’EUROPEAN ENVIROMENTAL BUREAU. PREOCCUPAZIONI E STRATEGIA EUROPEA PER IL FUTURO

introduzione di Dario Zampieri
articolo di Jean-Luc Wietor

Dopo le traduzioni autorizzate di due articoli sui Pfas (2020) comparsi sulla prestigiosa rivista scientifica Science, dopo aver tradotto ufficialmente in italiano il docufilm (2019) The Devil We Know e aver coordinato la testimonianza diretta in Italia dell’avvocato americano Robert Bilott in un grande teatro strapieno (Lonigo 2017, comune nell’epicentro della contaminazione) e presso le autorità del Veneto, gli attivisti e ricercatori del Comitato di Redazione Interdisciplinare PFAS.land hanno iniziato in questi mesi una nuova libera collaborazione internazionale con la sezione “Industria e Salute – Sostanze chimiche” dell’EEB (European Environmental Bureau), la più grande rete europea di organizzazioni civili di cittadini (più di 160 organizzazioni di oltre 35 paesi), con sede a Bruxelles, che opera fissando l’agenda, monitorando, fornendo consulenza e influenzando il modo in cui l’UE affronta questi problemi. La collaborazione ha portato ad una nuova e importante traduzione.

L’European Environmental Bureau è sostenuto nelle sue attività di ricerca e divulgazione da Unione Europea, Organizzazioni ed Agenzie Intergovernative (FAO, OECD, UNECE, UNEP), governi (tra cui quello italiano, con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare), oltre a fondazioni ed altre organizzazioni. Sul loro sito si può leggere che uno studio del 2016 mostra che gli effetti degli interferenti endocrini (EDC), che contribuiscono sostanzialmente alle malattie riproduttive nelle donne, costano in Europa 1,4 miliardi di euro l’anno (oltre naturalmente alle sofferenze umane, che non sono quantificabili).

Uno dei prodotti del gruppo di lavoro sulle Sostanze chimiche è il documento «PFASs – avoiding the streetlight effect», che in modo semplice e con l’ausilio di efficaci illustrazioni cerca di popolarizzare un tema molto complesso ed ostico ai non addetti ai lavori, quello della natura e degli usi dei Pfas, cercando di portarlo fuori dalla luce omologante con cui di solito vengono trattati. In poche parole: cosa sono queste temibili sostanze? Sono esse riducibili alle soliti note, PFOA e PFOS? In cosa consistono le differenze e perché non vengono spiegate con chiarezza dalle nostre agenzie ambientali?

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31 dicembre 2020 | LA TERRA DI SOTTO. VIAGGIO NEL CONTAMINATO NORD – UN LIBRO FONDAMENTALE PER DISSOTTERRARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA IPERPRODUTTIVISTA E CAMBIARE PASSO

di Comitato di Redazione

Con grande responsabilità di scelta e di lettura, vi sottoponiamo una specie di anteprima digitale del libro di Luca Quagliato e Luca Rinaldi, uscito di recente per Penisola Edizioni. Un’anteprima che vuole essere più di una recensione. Un accompagnare il futuro lettore all’interno del libro, sfogliandolo insieme e sottolineando alcuni passaggi che riteniamo esemplari e che possano indurvi ad approfondire l’argomento, richiedendo il prezioso volume – in brossura a filo, 230 pagg, stampa a colori di qualità – presso gli autori, l’editore o la nostra libreria.

Seguiamo il lavoro di Luca Quagliato e Luca Rinaldi fin dal suo farsi. Qualcuno tra i nostri lettori e attivisti ricorderà la presentazione del progetto e una prima mostra di alcuni degli scatti durante le nostre GIORNATE CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI del 2019, a Vicenza, presso gli spazi di Porto Burci e l’Auditorium dei Carmini. Vedere ora il progetto compiuto e confezionato con grandissima cura dall’editore Steve Bisson – docente al Paris College of Art in Photography and Image-making – fortifica le nostre prime impressioni e pure motiva il nostro lavoro di attivisti e ricercatori.

Luca Quagliato, milanese, fotografo di grande sensibilità nei rapporti umani e sociali che situazioni estremamente critiche richiedono, dotato di grande abilità tecnico-compositiva, trova nelle parole del giornalista Luca Rinaldi, lombardo anch’egli, il miglior contrappunto storico-concettuale per accompagnarci con rigore ed efficace sintesi in un viaggio che offre più sorprese per il nostro immaginario dell’obsoleto – in termini di malefatte – Inferno Dantesco. Stiamo infatti attraversando i nostri territori, i luoghi dove abitiamo e dove il nostro sguardo superficiale – indotto e condotto dalla nostra formazione culturale – surfa (veleggia), come fossimo su una tavola da surf, senza mai entrare in profondità, senza mai mettere l’occhio dentro alla putrescenza artificiale della terra, alla discarica di noi stessi, all’interno di orribili capannoni o di fosse a fondo perduto.

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25 novembre 2020 | LIFE PHOENIX SCUOLA. EDUCAZIONE O MITIGAZIONE DEI DISCENTI. IL CONFRONTO TRA DUE PROGETTI EDUCATIVI: UNO PROMOSSO DALLA REGIONE VENETO, L’ALTRO DAI CITTADINI. LA SALUTE O IL RISPARMIO ECONOMICO AL PRIMO POSTO?

di Donata Albiero

Come un fulmine a cielo per niente sereno – in epoca Covid nella quale viviamo, specialmente nelle scuole – arriva sulle nostre scrivanie elettroniche il Progetto Life Phoenix per la Scuola. Avevamo già avuto contatti con il Programma Life voluto dall’Unione Europea per salvaguardare le risorse idriche e avevamo apprezzato le grandi competenze dei ricercatori scientifici dei vari istituti nazionali e internazionali coinvolti, specie dell’IRSA-CNR e dell’Università di Padova, nonché di alcuni tecnici di altro profilo dell’ARPAV, tecnici e scienziati con cui continuiamo a interfacciarci in modo critico e costruttivo.

Abbiamo quindi aperto con grande interesse il documento del progetto “co-istituzionale”, arrivato improvviso e tardivo non solo sulle nostre scrivanie, ma anche presso le segreterie degli Istituti scolastici delle zone contaminate. Subito abbiamo quindi chiesto un’analisi e un parere alla coordinatrice del “nostro” progetto Scuola – la Prof.ssa Donata Albiero, già dirigente scolastico – arrivato al terzo anno scolastico. Un sano e serio confronto, tra contenuti e modalità, fatto da un esperto in materia.

Fin da principio la decontestualizzazione forzata dai territori ci è sembrata un tirare il freno a mano rispetto all’inoppugnabile pendenza degli argomenti scientifici specifici, soprattutto la chiara identità chimica delle sostanze emergenti tanto declamate, come il GenX e il C6O4, mai o troppo poco nominate e storicizzate. Per non parlare delle patologie e dei danni alla salute e alle economie di prossimità. Fermarsi solo sul “valore assoluto dell’acqua”, senza declinarlo ai territori, alle criticità, alle corresponsabilità, alla gestione “locale” delle risorse, ai danni effettivi, comporta dei grandi rischi pedagogici e probabili indirizzi politico-amministrativi che dovrebbero restare fuori dalla scuola.

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5 novembre 2020 | RISPOSTA AL GIORNALE DI VICENZA SUL PLUME C6O4 DICHIARATO DA LUCA MARCHESI DIRETTORE ARPAV. UN MODELLO CHE SBAGLIA LE PREMESSE?

di Davide Sandini, Dario Zampieri

Ha sorpreso tutti – esperti e non esperti di PFAS – il titolone del quotidiano locale sul “tracciamento” dei nuovi Pfas – nuovi solo per chi misconosce la loro storia – e soprattutto quello che si legge all’interno dell’articolo, tanto che ha indotto i nostri esperti di idraulica e geologia a scrivere una lettera di chiarimento, che riportiamo sotto, inviata al Giornale il 24 ottobre.

Sorprende innanzi tutto la fallacia delle premesse – il non riconoscere la collina di Trissino come punto di partenza dell’indagine storica (v. recenti chiarimenti dei comitati locali trissinesi sul rifiuto di informare da parte delle autorità sulle gravi condizioni del terreno ex RI- MAR proprietà della famiglia Marzotto) – e pure l’affermazione che l’inquinamento di queste sostanze vada solo in direzione di Vicenza, senza citare che per anni le stesse sostanze sono state convogliate nel Tubone Arica che sfocia e inquina le campagne da Cologna Veneta in giù, generando un equivalente nuovo plume specifico.

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7 ottobre 2020 | IL CONCETTO DI CORRESPONSABILITÀ 2/2 – L’INCHIESTA BARRIERA/POZZO. L’OCCULTAMENTO DI UN CADAVERE AMBIENTALE EMERSO DALL’INCROCIO DI DOCUMENTI E TESTIMONIANZE. L’ACCORDO STATO-REGIONE-INDUSTRIA PER NASCONDERE I PFAS

di Alberto Peruffo

Riprendiamo la dettagliata analisi sugli equivoci e le narrazioni forzate di coloro che secondo l’indagine di Alberto Peruffo sono da annoverare tra i corresponsabili della contaminazione da PFAS in Veneto. Molti sono gli elementi e le incoerenze che fanno formulare la fondata ipotesi che la Regione Veneto abbia coperto la Miteni per molti anni, in accordo con decisioni politiche dello Stato, a diversi livelli e con diversi attori, per le quali la produzione dell’azienda di Trissino fu ed era indubbiamente strategica per usi e profitti mai dichiarati.

Usi che dal profilo strategico – i Pfas, nati per scopi militari, hanno molteplici utilizzi in campi strategici – sono slittati sempre più verso un mero profitto indiscriminato in mano alle multinazionali e ad amministratori senza scrupoli, oggi a processo. Multinazionali e amministratori che hanno tessuto rapporti con la politica dei territori a tutti i livelli, facendo tabula rasa delle finte autonomie, giocando sui concorsi di competenze, spesso negate o al meglio rimpallate, creando un gioco di rimbalzo e temporeggiamento grazie al quale si è potuto fare nelle Valli dell’Agno e del Chiampo quello che si voleva, tanto erano e sono perdute e inquinate. 

Abbiamo già messo sul piatto della bilancia della giustizia le pesanti corresponsabilità attribuite dalla prima parte dell’inchiesta alla Regione Veneto per quanto riguarda la questione C6O4/GenX. Si trattava del periodo 2012/2018. Facciamo ora un passo indietro, nel periodo che precede l’ultima gestione dell’azienda.

Diventa cruciale ricordare che la Dott.ssa Loredana Musmeci dell’Istituto Superiore di Sanità si era pronunciata, all’inizio delle indagini sulla questione Pfas, dicendo che la produzione della Miteni si sarebbe potuto interromperla ancora vent’anni fa, ossia nel 1996. Da dove nasce questa dichiarazione lanciata tra le righe dell’audizione della Commissione Ecomafie nella seduta del 18 maggio 2016, leggibile nella stesura stenografica a pag. 8? Noi tutti abbiamo stampate nella mente le parole di Luciano Ceretta, anno 1995, lette durante la Conferenza di Montecchio Maggiore del 24 febbraio 2017, dove il compianto attivista politico, consigliere provinciale, interrogava i responsabili politici dell’industria vicentina sui rifiuti a fondo perduto della Miteni.

Insomma, sembra che tutti sapevano e tutti tacevano, mentre la popolazione ingoiava un inquinante subdolo e invisibile per più di vent’anni, inquinante oggi sempre più riconosciuto dalla scienza come cancerogeno. L’ultimo impressionate riscontro del National Cancer Institute statunitense è di questi giorni

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21 settembre 2020 | SI RITORNA A SCUOLA ANCHE CON I PFAS E LE SOLUZIONI DI CITTADINANZA ATTIVA

di Donata Albiero

Non dimenticherò mai quel 21 febbraio 2018 a Bonavigo, quando, nell’assemblea generale, il movimento NO PFAS ha decretato la nascita del Gruppo educativo/culturale

Sul banco degli imputati i Pfas: un disastro ambientale di tre province del Veneto e i relativi rischi per la salute della popolazione, soprattutto dei nostri figli. 

La scienza ci allertava, la politica ci silenziava.

La scuola, struttura educante per eccellenza, poteva aiutarci, dando ai nostri ragazzi gli strumenti culturali e morali per far fronte alle grandi problematiche del territorio inquinato in cui vivono.

Il gruppo riceveva allora un preciso mandato: relazionarsi con il mondo scolastico, ad ogni costo. È stata una idea ambiziosa che ci ha guidato in questi due anni, nel confrontarci con 4400 studenti di 17 istituti veneti e che ancor più ci sprona oggi a intervenire, pur se consapevoli della situazione difficilissima e precaria delle scuole costrette a misurarsi e a riorganizzarsi al meglio, dopo mesi di chiusura, causa “covid”.

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7 settembre 2020 | IL CONCETTO DI CORRESPONSABILITÀ 1/2 – L’INCHIESTA GENX/C6O4. LA RELAZIONE SOTTOVALUTATA DI ARPAV E L’AUDIZIONE POCO CONVINCENTE DELLA PROCURA. IL PASSO DECISIVO

di Alberto Peruffo

La Procura di Vicenza – per noi che studiamo e difendiamo il diritto – deve fare un passo in più. Decisivo.

Per quanto bene abbia fatto sui responsabili, non ha ancora impugnato il diritto contro i corresponsabili. Almeno al momento e da quel che emerge nell’audizione in Commissione Ecomafie del 22/07/2020, dove il Procuratore Reggente Orietta Canova dedica quasi metà del suo tempo a questioni tecniche, idrogeologiche, che non sono di sua competenza, costretta anche dalle inopportune richieste della stessa Commissione presieduta da Stefano Vignaroli, ma alle quali poteva anche non rispondere, concentrandosi su ciò che le compete: la ricerca dei “diversi” responsabili, non dell’opportunità e sull’efficacia chimico-fisica della barriera idraulica. O di ciò che la precede o la ingessa. La presunta “Messa In Sicurezza Operativa”.

C’è un dato di fatto nei grandi crimini ambientali: i responsabili non inquinano così tanto – massivamente e indiscriminatamente – senza essere in qualche modo coperti dai permessi, dalle maglie larghe, dai controlli non effettuati, dei corresponsabili. Troppo grande è l’inquinamento. Non arriverebbero mai a tanto. Si cerca – di fatto e sulle carte – di diluire le responsabilità nel caso si venisse “beccati”. Come ora.

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1 agosto 2020 | DATI E TESTIMONIANZE DEI MEDICI. VENETO: UNA SANITÀ ALLO SBARAGLIO, VERSO LA PRIVATIZZAZIONE. NON DIMENTICHIAMO LE LEZIONI COVID E PFAS, IN VISTA DI UNA BONIFICA RADICALE, AMBIENTALE E POLITICA

Per non dimenticarci cosa è accaduto, emerso, in questi mesi di tragica prima linea COVID dei medici del territorio, abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Fazio di raccogliere dati e testimonianze dei suoi colleghi affinché resti materiale da elaborare per tutti noi, attivisti, al fine di portare fuori dalle secche del profitto malato e della privatizzazione le medicine regionali, da decenni in mano a interessi sempre più lontani dai bisogni primari dei cittadini, dal concetto di salute.

Un concetto fondante, per la sua forte impronta sociale, per niente individuale, continuamente rinnovato nelle carte programmatiche delle società civili più lungimiranti, carte tuttavia disattese e spesso stracciate dalle deviazioni della peggior politica che per tanti anni ha governato e devastato i nostri territori, portandoli ad essere protagonisti negativi – che non è il primato positivo millantato dagli stessi politici responsabili – della più grande contaminazione dell’acqua nella storia d’Europa, quella dei PFAS. Continua a leggere “1 agosto 2020 | DATI E TESTIMONIANZE DEI MEDICI. VENETO: UNA SANITÀ ALLO SBARAGLIO, VERSO LA PRIVATIZZAZIONE. NON DIMENTICHIAMO LE LEZIONI COVID E PFAS, IN VISTA DI UNA BONIFICA RADICALE, AMBIENTALE E POLITICA”

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15 luglio 2020 | SCRITTURA DIVULGATIVA DEL WEBINAR PFAS DI CARLO FORESTA. PATOLOGIE E DANNI BIOLOGICI DEI PFAS – C6O4 COMPRESO. LE ULTIME RISULTANZE E LE STRATEGIE/DOMANDE SOSPESE

di Claudio Lupo
[medico ISDE – Comitato di Redazione PFAS.land]

Una dettagliata sintesi del Seminario dell’Università di Padova «ESPOSIZIONE A PFAS E MANIFESTAZIONI CLINICHE: QUALI EVIDENZE SCIENTIFICHE E RUOLO DEL MEDICO DEL TERRITORIO» trasmesso in streaming il 22 maggio 2020, organizzato dal Dottor Carlo Foresta e dal suo prestigioso gruppo di ricerca. La nostra redazione, mediante la voce del medico ISDE Claudio Lupo, attivista di prima linea sulla questione PFAS, residente a Trissino, a pochi passi dalla Miteni, offre una lettura divulgativa e critica sulle importanti risultanze emerse, ma pure sulle strategie in opera e sulle lacune del sistema Veneto, che in parte riflette il sistema-mondo, soprattutto se un’autorevole Cattedra Unesco internazionale – patrocinante il webinar – non arriva a pronunciarsi con decisione sui concetti principali di prevenzione e di sicurezza alimentare* fondanti il suo stesso ruolo accademico, declamati nelle premesse dal suo referente, la Dottoressa Colao. 

Premesse, per noi, popolazione contaminata, non sviluppate ed espresse con toni troppo superficiali e leggeri, di fronte al dramma dei territori. Pur valorizzando lo sforzo del Gruppo Foresta sui campi specifici, emergono dalla disamina del Seminario forti mancanze: si sono affrontate solo alcune patologie riconducibili ai Pfas, non toccando fegato, reni, intestino, tumori relativi, effetti comportamentali ed effetti sistemici, saltando a piè pari il ruolo del medico del territorio e tutte le problematiche che dovrebbe affrontare il MMG (il sistema di medicina generale, dei medici di famiglia e di comunità), compreso il dosaggio dei Pfas. Un salto non trascurabile e molto grave, considerando che il tema della medicina territoriale compariva nel titolo ed è stato il probabile primo motore di questo consesso auspicato da molti medici, tanto da risultare in questa sua evidente lacuna un “blitz”, come spiegato e ipotizzato nella nostra analisi. Continua a leggere “15 luglio 2020 | SCRITTURA DIVULGATIVA DEL WEBINAR PFAS DI CARLO FORESTA. PATOLOGIE E DANNI BIOLOGICI DEI PFAS – C6O4 COMPRESO. LE ULTIME RISULTANZE E LE STRATEGIE/DOMANDE SOSPESE”

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21 giugno 2020 | SALE L’INTERESSE INTERNAZIONALE PER I PFAS. I DUE IMPORTANTI ARTICOLI DI SCIENCE. EMERGONO COLLEGAMENTI CON LA SOLVAY ITALIANA DI SPINETTA MARENGO (ADV) E LE PRODUZIONI AMERICANE. LE LACUNE DEI REGOLAMENTI. IL FOCUS DI LIBERATION

di Science USA
[traduzione esclusiva su licenza]

Nella foto cover, la Solvay americana, nel New Jersey, tratta dall’articolo denuncia di Sharon Lerner apparso su The Intercept e Type Investigations l’anno scorso, ottobre 2019. In questi giorni Science dedica ben due articoli ai PFAS “sostitutivi” dei vecchi PFOA e PFOS, messi fuori mercato perché tossici. Queste nuove molecole – ClPFPECA – chiamate di “nuova generazione” – in realtà da anni in circolazione – difficili da rintracciare, assumono nomi commerciali a seconda dei “brevetti segreti” delle aziende produttrici, come è accaduto per le oramai celebri GenX e C6O4 – lavorate dalla Miteni di Trissino e ora riemerse a Spinetta Marengo – sulla cui pericolosità ci aveva avvisato senza riserve l’avvocato Rob Bilott nella storica serata al Teatro Comunale di Lonigo il primo ottobre del 2018 e i giorni successivi in Commissione PFAS Regione Veneto e in Procura di Vicenza.

Attenzione, anche se nessuno lo dice, o lo nasconde dietro la parola “nuova generazione”, GenX e C6O4 sono in effetti i PFAS della “generazione di mezzo”, piccole varianti commercializzabili – sotto nome diverso e funzioni simili – utili a produrre nuove polimerizzazioni fluorurate oscure, opache, di difficile riconoscimento.

Negli estratti degli articoli di Science – tradotti dalla nostra redazione sotto licenza speciale – emergono inquietanti e sorprendenti collegamenti con la Solvay Solexis di Spinetta Marengo, ma pure l’allerta degli scienziati per queste nuove sostanze non ancora regolamentate, ma già contrassegnate nei registri dell’ECHA con simboli ben più inquietanti dei vecchi PFAS: letali per contatto dermico e ingestioni. Il tutto da associare alla ricerca delll’Università di Bellington NY sull’inefficacia e pericolosità dell’incenerimento dei PFAS, trovati diffusi in forme mutanti, per via aeriforme, nello stato di New York, come riportato negli studi pubblicati di recente – aprile 2020 – inseriti nella nostra preziosa pagina DOCUMENTI SCIENTIFICI E PROGRAMMATICI. Continua a leggere “21 giugno 2020 | SALE L’INTERESSE INTERNAZIONALE PER I PFAS. I DUE IMPORTANTI ARTICOLI DI SCIENCE. EMERGONO COLLEGAMENTI CON LA SOLVAY ITALIANA DI SPINETTA MARENGO (ADV) E LE PRODUZIONI AMERICANE. LE LACUNE DEI REGOLAMENTI. IL FOCUS DI LIBERATION”

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16 maggio 2020 | PAESAGGIO, FUOCHI, MAFIA. UNA RIFLESSIONE COLLETTIVA SUL VENETO CONTEMPORANEO

di Francesca Leder, Salvatore Livorno, Stefano Mano

Dopo gli ultimi fatti, tra cui l’imponente blitz del NOE di Treviso che ha portato all’arresto di 9 persone e sequestrato capannoni zeppi di immondizie e di traffici illeciti (ANSA, 5 maggio 2020), affrontiamo con un dialogo a più voci le questioni sospese – a cui non vogliamo rispondere – sui nostri territori. Dove stiamo vivendo? Un tempo terre celebri per paesaggi armonici, segni di armonie tra uomini e natura, oggi territori sempre più violentatati dalla politica, dal lavoro senza freni, da osmosi invisibili tra sistemi che producono fiamme, fuochi, roghi. In altre parole mafie, che spesso non si vogliono vedere o riconoscere nel Veneto contemporaneo. A parlarcene per tessere una riflessione collettiva Francesca Leder, urbanista, Salvatore Livorno, sindacalista, Stefano Mano, docente. Tutti attivisti impegnati in prima linea per la salvaguardia delle nostre terre, collaboratori della nostra redazione e protagonisti delle Giornate contro i Crimini Ambientali 2019.

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IL PAESAGGIO CHE NON SI VUOL VEDERE
di Francesca Leder

«Ma dove vivi?» domandava al suo lettore Edoardo Salzano (1930-2019), urbanista, docente universitario, militante politico e punto di riferimento per i molti impegnati a difesa delle città e del territorio, in un saggio del 2007. Un testo sempre attuale, come molte delle riflessioni proposte da Eddy nei suoi scritti e nel suo blog, “Eddyburg”, uno strumento utilissimo e unico, se non altro perché guardavano lontano coprendo un ampio spettro di interessi e conoscenze, da quelle tecniche a quelle culturali e politiche. Riflessioni non di rado molto anticipatrici e per questo bellamente ignorate. Un saggio che, come dichiarava l’autore, si proponeva di «aiutare chi vive nella città a comprenderla per concorrere a trasformarla» sollecitando chi leggeva a prendersi sulle spalle un pezzo di responsabilità per agire nell’interesse comune per «conoscere la realtà nella quale viviamo, che è una realtà ampia, complessa, ricca di stratificazioni; conoscere i suoi problemi, che hanno anch’essi molte facce, molte cause, molte implicazioni; conoscere gli strumenti mediante i quali si può intervenire per cambiarla». Continua a leggere “16 maggio 2020 | PAESAGGIO, FUOCHI, MAFIA. UNA RIFLESSIONE COLLETTIVA SUL VENETO CONTEMPORANEO”

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4 maggio 2020 | «QUANDO RICOMINCIA LA SCUOLA?» – PFAS TRA STRAORDINARI OCCHI, CERVELLI, CUORI DI STUDENTI, FUTURI SCIENZIATI, GEOLOGI, AMMINISTRATORI, ARTISTI, MEDICI, IMPRENDITORI, AGRICOLTORI, INSEGNANTI, POLITICI, PADRI, MADRI IN UNA TERRA CHE È STATA GRAVEMENTE FERITA NEL SUO STESSO SANGUE

di Donata Albiero

La coordinatrice del Progetto Educativo Zero Pfas, voluto da tutte le forze del movimento No Pfas, presenta la sua straordinaria esperienza nel secondo ciclo di proposta nelle scuole del Veneto, iniziativa che ha raccolto migliaia di studenti e centinaia di genitori, trasferendo sulla molteplicità dei soggetti chiamati in causa – dai docenti, agli esperti, fino ai giovani protagonisti – il concetto di “scuola partecipata e attiva”, legata ai territori e alle esigenze che li attraversano, non solo quelle visibili dell’economia, ma anche quelle sotterranee dell’inquinamento e della salute, dalle quali la prima mai dovrebbe slegarsi, o peggio, defilarsi come unica voce protagonista. Una testimonianza di attivismo e di attenzione oggi, ai tempi del coronavirus e della scuola “bloccata”, ancora di maggiore valore. Dopo aver letto le parole di Donata Albiero, che presto leggerete, lasciamo tutti i nostri lettori con le parole di Cesare Pavese, a settantanni dalla sua scomparsa, nel drammatico e poetico incipit della Casa in collina, in tempi di guerra: «Quando ricomincia la scuola?». Presto, è la nostra speranza. [ndr]

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IL RAPPORTO FINALE DEL PROGETTO EDUCATIVO  

Secondo anno consecutivo del progetto educativo sui Pfas nelle scuole, una straordinaria prova di forza civile, portata avanti dal Movimento No PFAS, unito nel consegnare una mappa per il futuro alle nuove generazioni. Un titolo significativo per l’anno scolastico 2019/2020 “PFAS in Veneto Salute a rischio Conoscere per capire ed agire” che connota l’obiettivo generale dello stesso progetto: dare importanza strategica allo studio di un fenomeno complesso quale quello di uno specifico inquinamento ambientale del nostro territorio per ridefinire ruoli, strategie, piani di interventi singoli e collettivi, per riflettere, capire, operare su nuove basi che facciano della partecipazione culturale uno dei principali assi di una rinnovata cittadinanza coesa e attiva. Continua a leggere “4 maggio 2020 | «QUANDO RICOMINCIA LA SCUOLA?» – PFAS TRA STRAORDINARI OCCHI, CERVELLI, CUORI DI STUDENTI, FUTURI SCIENZIATI, GEOLOGI, AMMINISTRATORI, ARTISTI, MEDICI, IMPRENDITORI, AGRICOLTORI, INSEGNANTI, POLITICI, PADRI, MADRI IN UNA TERRA CHE È STATA GRAVEMENTE FERITA NEL SUO STESSO SANGUE”

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10 aprile 2020 | CORONAVIRUS E VISIBILITÀ. PERCEZIONE ED ESPOSIZIONE NEI TERRITORI INQUINATI DELLA PIANURA PADANA

di Dario Zampieri, Claudio Lupo, Alberto Peruffo

A meno di voler ancora una volta assumere una posizione fatalistica e irrazionale o peggio complottistica, non resta che indagare l’ipotesi che l’attuale pandemia sia il risultato della confluenza di due crisi planetarie convergenti: quella ecologica e quella sanitaria. Ne è convinto David Quammen, autore di Spillover (2012, tradotto in italiano da Adelphi nel 2014), il saggio probabilmente più completo sull’evoluzione delle epidemie. “Spillover” – letteralmente versare-spargere-rovesciare oltre, sopra – può essere associato con “tracimazione”, fuoriuscita da ospiti animali o vegetali nei quali i virus, in gran parte ancora ignoti alla scienza, si annidano in una convivenza generalmente benevola. Al di fuori del loro ospite i virus non potrebbero sopravvivere, sempre che di organismi viventi si possa parlare. Ogni tanto uccidono una scimmia o un uccello, ma le loro carcasse vengono rapidamente metabolizzate nella foresta, senza che gli uomini se ne accorgano. Continua a leggere “10 aprile 2020 | CORONAVIRUS E VISIBILITÀ. PERCEZIONE ED ESPOSIZIONE NEI TERRITORI INQUINATI DELLA PIANURA PADANA”

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24 marzo 2020 | PROSSIMITÀ E SOLIDARIETÀ. LA RISPOSTA DELLA RETE GAS VICENTINA PRIMA, DURANTE, DOPO IL CORONAVIRUS. UN ESEMPIO DALLA TERRA DEI PFAS

di Marzia Albiero

Il 1° marzo 2020 è stata pubblicata la prima mappa delle “Realtà amiche della rete dei Gruppi d’acquisto solidale (Gas) della Provincia di Vicenza”.

La ReteGas vicentina è un’associazione di promozione sociale che riunisce i gruppi di acquisto solidale della provincia di Vicenza. Insieme ai produttori eco-sostenibili, alle associazioni, alle cooperative sociali e agli artigiani del territorio, svolge un ruolo di “custode della Terra” promuovendo lo scambio diretto di beni e servizi di qualità, rispettosi dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori.

Abbiamo incontrato Chiara Spadaro – giornalista del mensile Altreconomia, dottoranda in Geografia all’Università di Padova e membro della segreteria della nostra ReteGas – che, insieme agli altri gasisti e con l’illustratrice e grafica Diana Sbabo, ha portato avanti il progetto della mappatura fino alla sua realizzazione. Continua a leggere “24 marzo 2020 | PROSSIMITÀ E SOLIDARIETÀ. LA RISPOSTA DELLA RETE GAS VICENTINA PRIMA, DURANTE, DOPO IL CORONAVIRUS. UN ESEMPIO DALLA TERRA DEI PFAS”

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17 febbraio 2020 | I PFAS SONO OVUNQUE. NON PENSIAMOCI TROPPO | LA NOSTRA ARGOMENTATA LETTERA ALLE AUTORITÀ REGIONALI PER I DIRITTI NEGATI | IL VENETO NON POTEVA NON SAPERE

di Prof. Franco Sarto
Università di Padova
già Direttore del Servizio
di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro ULSS 16

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In questo articolo il Prof. Franco Sarto ci introduce alla rigorosa lettera spedita dai vari comitati e gruppi del Movimento No Pfas alle Autorità regionali per non aver compiuto fino in fondo il loro dovere, dopo l’emergenza ambientale venuta alla luce a seguito dei dati Arpav 2013. Abbiamo tutti necessità – soprattutto la parte più fragile della popolazione, giovani, anziani e in primis le future madri e relativi padri – di accedere alle analisi del sangue, anche nelle zone di prossimità all’azienda o adiacenti a quelle di forte contaminazione, chiamate zone rosse. Necessità di accesso estesa alle zone contermini e non solo – arancione, gialla, ma anche nei siti di discarica dove sono conferiti i fanghi della Miteni – necessità promessa a Minerbe il 24 di novembre del 2017 dall’allora Assessore alla Sanità Luca Coletto e mai mantenuta dalla Regione. Questa urgenza supera la stessa efficacia, in termini di salute pubblica, della celebrata e supposta indagine epidemiologica in corso (in realtà, come vedremo, un piano di sorveglianza sanitaria piuttosto lacunoso) e anticipa il nostro ricorso in Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro lo Stato e tutte le sue ramificazioni, fino ai Sindaci dei Comuni, per aver violato ben 4 articoli della Convenzione sui diritti, di seguito citati. Art. 2: diritto alla vita. Art. 8: diritto, rispetto della vita privata e familiare e del domicilio, e quindi dell’ambiente salubre. Art. 10: diritto all’informazione. Art. 13: diritto al rimedio effettivo in caso di gravi violazioni ambientali. Ricorso illustrato nella riunione collegiale di Lonigo dello scorso 3 febbraio 2020. [Comitato di Redazione PFAS.land] Continua a leggere “17 febbraio 2020 | I PFAS SONO OVUNQUE. NON PENSIAMOCI TROPPO | LA NOSTRA ARGOMENTATA LETTERA ALLE AUTORITÀ REGIONALI PER I DIRITTI NEGATI | IL VENETO NON POTEVA NON SAPERE”

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15 gennaio 2020 | LA SCIOLINA ASSASSINA? UN CASO INTERNAZIONALE. LA FABBRICA DELL’ORRORE | IL VENETO ANCORA PRIMO. A PRODURRE E TACERE MORTE. CON LA MITENI | LE INACCETTABILI CONDIZIONI DI UNA FABBRICA DEL VENETO-VENETO SECONDO I NORVEGESI

introduzione di
Alberto Peruffo
[coordinatore di PFAS.land]

in collaborazione con
Dario Canciello
scritto dai giornalisti norvegesi
Torgeir P. Krokfjord, Bernt Jakob Oksnes, Nina Hansen
della testata Dagbladet
[l’equivalente scandinavo del Fatto/Corriere/Repubblica italiani]
tradotto dalla Redazione di PFAS.land

Foto cover: copyright Gazzettino + Dagdablet > nelle piste di sci di tutto il mondo – Olimpiadi comprese – si farà utilizzo di parte della produzione della FABBRICA DELL’ORRORE, così definita dai norvegesi dopo le recenti scoperte. In Veneto. Continua a leggere “15 gennaio 2020 | LA SCIOLINA ASSASSINA? UN CASO INTERNAZIONALE. LA FABBRICA DELL’ORRORE | IL VENETO ANCORA PRIMO. A PRODURRE E TACERE MORTE. CON LA MITENI | LE INACCETTABILI CONDIZIONI DI UNA FABBRICA DEL VENETO-VENETO SECONDO I NORVEGESI”

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13 dicembre 2019 | COME È POTUTA ACCADERE PROPRIO QUI, IN VENETO, LA TRAGEDIA DEI PFAS?

Lo abbiamo chiesto ad un amico, medico del lavoro e ricercatore con 136 pubblicazioni scientifiche, già primario dello SPISAL dell’ULSS di Padova, Franco Sarto [v. Comitato di Redazione PFAS.land, ndr], con cui abbiamo condiviso – sin dagli anni 70 – inchieste e lotte sindacali per affermare il diritto alla salute dei lavoratori e rivendicare gli investimenti per il risanamento dei cicli produttivi. A intervistarlo, l’educatore Dino Bertocco.

L’elenco delle ‘ferite’ aperte e delle cicatrici della nostra Regione ci addolora e ci sorprende, ma non ci interroga a sufficienza sulle cause profonde, sulle responsabilità personali, politiche ed istituzionali che hanno reso il Veneto aggredibile e vulnerabile sul piano territoriale ed ambientale. Individuarle è necessario anche per evitare che si possano ripetere eventi e calamità dagli effetti devastanti per la salute pubblica. Continua a leggere “13 dicembre 2019 | COME È POTUTA ACCADERE PROPRIO QUI, IN VENETO, LA TRAGEDIA DEI PFAS?”

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28 novembre 2019 | I CRIMINI AMBIENTALI COME TEMA DI UN DIBATTITO COLLETTIVO

di Francesca Leder

«Nella terra simbolo del disastro ambientale si riuniscono tutte le forze, le associazioni, i comitati, i gruppi, i movimenti che stanno lottando per la difesa dei territori. Una giornata intera dedicata al confronto, al dialogo, allo scambio, all’accerchiamento simbolico della fabbrica ritenuta dagli inquirenti la responsabile numero uno del più grande inquinamento dell’acqua mai avvenuto nella storia d’Europa: l’inquinamento da PFAS».

Con queste parole, il 22 aprile 2018 – in occasione della Giornata mondiale della Terra – si dava avvio alla “Prima giornata nazionale contro i crimini ambientali”. L’intento era quello di organizzare una grande manifestazione capace di coinvolgere i cittadini e coagulare le diverse voci del movimento NO PFAS che avevano contribuito a svelare, pubblicamente, il grande inganno che per decenni aveva accompagnato, se non addirittura guidato, la crescita del PIL dei nostri territori. I partecipanti a quella giornata puntavano il dito verso il sistema economico e politico che, con diverse responsabilità, si era macchiato del gravissimo crimine ambientale: l’inquinamento da PFAS delle acque superficiali e di falda di un’area di quasi 200 chilometri quadrati distribuite su tre province (Vicenza, Verona e Padova) dove vivono oltre 300 mila persone.   Continua a leggere “28 novembre 2019 | I CRIMINI AMBIENTALI COME TEMA DI UN DIBATTITO COLLETTIVO”

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6 novembre 2019 | SICUREZZA ALIMENTARE E BAMBINI DEL VENETO CONTAMINATI DA PFAS. NON SOLO NELLA ZONA ROSSA + COMUNICATO SU CONSORZIO ALTA PIANURA VENETA

di Dott. Giovanni Fazio

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Lo documenta l’Istituto Superiore di Sanità in una recente pubblicazione sui monitoraggi  degli alimenti. 

«La sorpresa sta in quel numero che non ti aspetti e fa sobbalzare. Era passato inosservato, tra i tanti del rapporto dell’Iss-Istituto superiore di sanità, divulgato da Venezia a luglio: nei bambini di tutto il Nordest, non solo dell’area rossa, arriva dentro il corpo una “dose settimanale” di Pfoa che va oltre quella “tollerabile” (si chiama Twi) che l’autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa ha molto abbassato un anno fa. Entra un po’ troppo Pfoa nei bimbi da 3 a 10 anni: il 20% in più del limite».

Così commenta il Giornale di Vicenza del 31/10/2019 i dati pubblicati recentemente dall’Istituto Superiore di Sanità, a dir poco allarmanti, nella relazione finale di uno studio sul rischio alimentare nella Zona Rossa. Continua a leggere “6 novembre 2019 | SICUREZZA ALIMENTARE E BAMBINI DEL VENETO CONTAMINATI DA PFAS. NON SOLO NELLA ZONA ROSSA + COMUNICATO SU CONSORZIO ALTA PIANURA VENETA”

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24 ottobre 2019 | LA GRANDE OFFENSIVA CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI. LA NON-RISPOSTA ALLA LETTERA DI BOTTACIN. VIDEO E FOTO DI VENEZIA

 

di Redazione PFAS.land

> scarica il programma delle
GIORNATE in PDF con le indicazioni geografiche <

[GIORNATE_CRIMINI_AMBIENTALI_2019_INDICAZIONI]

Nel mentre si svolgeva la manifestazione a Venezia del 20 ottobre – BONIFICA PER LA VITA – organizzata dalle Mamme No Pfas e da tutto il Movimento, l’Assessore Bottacin e l’Ufficio Stampa della Regione del Veneto consegnavano ai media una lunga e dettagliata lettera aperta, senza destinatari [! ndr], cercando di difendersi e portando argomenti molto fragili. Non solo, ma parlando nel titolo di «clima di odio costruito su tragedia per mera speculazione politica». Erano le 15 del pomeriggio e tutti i partecipanti dovevano ancora rientrare [qui il servizio TGR della RAI]. Una lettera dunque pensata a priori, senza vedere le facce, le presenze dei manifestanti. Fatto piuttosto grave. Lettera arrivata alle ore 15.10 sulla nostra posta, inviata dalla mailing list del giornalista Marco Milioni. Continua a leggere “24 ottobre 2019 | LA GRANDE OFFENSIVA CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI. LA NON-RISPOSTA ALLA LETTERA DI BOTTACIN. VIDEO E FOTO DI VENEZIA”

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