12 gennaio 2024 | DALLE GIORNATE DI BILOTT AL DOCUMENTO CNR-IRSA DI FINE ANNO ATTRAVERSO L’INCHIESTA DI RADAR MAGAZINE E LE ULTIME RISULTANZE SCIENTIFICHE (PFOA CANCEROGENO) E PROCESSUALI (3890 MORTI)

di Comitato di Redazione

In questo articolo raccogliamo il prezioso materiale degli ultimi mesi di lotta-ricerca-indagine collettiva che ha portato ai risultati che sono oramai sotto gli occhi di tutti: la pericolosità, tossicità, insostenibilità dei Pfas e di coloro che li hanno prodotti per anni, spesso adottando pratiche criminose o scegliendo strade di utilizzo che bisogna assolutamente bandire, come gli usi militari o altri profitti di conclamato impatto negativo per la società e per il pianeta intero. Seguono una raccolta di fatti, fotografie e documenti, con delle brevi presentazioni.
Comitato di Redazione PFAS.land

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21 giugno 2023 | ONE HEALTH. SALUTE E CITTADINANZA ATTIVA NELLA TERRA DEI PFAS. RENDICONTO ANNO SCOLASTICO 2022/23 E ALLEGATI DEGLI STUDENTI

di Donata Albiero

La coordinatrice del Gruppo Educativo Zero Pfas, promotrice del Progetto che da sempre riteniamo la nostra punta di diamante “nei territori” per portare un solido cambiamento culturale, ci accompagna in un appassionante rendiconto di peregrinazione tra le scuole del Veneto durante l’anno scolastico che si sta per concludere. Un lavoro collettivo non solo e non tanto notevole nei numeri e nei contenuti, ma soprattutto lodevole per lucidità e solidità dei concetti espressi dalla stessa prof.ssa Donata Albiero in questo resoconto finale.

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6 aprile 2023 | STOP PFAS ALL OVER THE WORLD. ROAD TO INDIA: CRONACA DI UN VIAGGIO PER ATTIVARE ATTIVISTI. CON UN PASSAGGIO CRITICO SU LE MONDE FRANCE E UNA POSTILLA SUL BAN PFAS MANIFESTO EUROPEO E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA LOTTA

di Massimiliano Mazzotta e Alberto Peruffo
[curatori* di Life After Oil International Film Festival]

Nei primi mesi del 2023, nel pieno del Processo in Corte d’Assise contro la Miteni e le proprietà nazionali e multinazionali, il caso dello smantellamento dell’azienda e del progetto di bonifica, ancora di fatto mancante, riempie le pagine dei giornali ma nessuno – né tra i politici, né tra i giornalisti mainstream, né tra gli attivisti piegati al regime ipercapitalista in cui stiamo affogando – si chiede la liceità di spostare in India gli impianti e i brevetti di una fabbrica criminale che sta cambiando la storia industriale d’Italia. Siamo convinti che tra vent’anni si parlerà della Miteni come si parla ora di Seveso. Nascerà forse una Direttiva Miteni che accorperà gli inquinamenti chimici con le collusioni istituzionali, economiche, sistemiche.

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20 settembre 2022 | L’ONU SI PRONUNCIA SULLA QUESTIONE PFAS. AL VENETO INQUINATO DEDICATO UN INTERO CAPITOLO: OMISSIONI DELLE AUTORITÀ REGIONALI. STOP PFAS A LIVELLO EUROPEO E MONDIALE. UNA LOTTA DIVENUTA INTERNAZIONALE

di Comitato di Redazione

Vogliamo iniziare con questa “consegna di immaginario” (v. nota in calce), il giorno che la questione PFAS sarà portata davanti all’Human Rights Council dell’ONU, con delegati da tutto il mondo (3 / 6 pm diretta). Vogliamo iniziare da una delle vette più alte e difficili del mondo, il Nanga Parbat (8126 m), in Himalaya del Pakistan. Gigante salito quest’anno da Cesar Rosales Chinchay, alpinista peruviano, durante la “spedizione internazionale” guidata da Alberto Peruffo, ideatore di PFAS.land e promotore della Missione ONU in Veneto, coordinata con tutte le diverse anime del Movimento No Pfas. La lettera a Marcos Orellana partì proprio un anno fa dalla Sardegna – tanto per fare un’altra connessione del fluoro (v. Chemical Bros in Galleria Immagini) – da Villanovaforru dove anche quest’anno, in questi stessi giorni, si sta svolgendo il Life After Oil festival, una rassegna culturale di ecologia radicale e attivismo frontale, di alto valore civile. A siglare quella lettera – che tanto ha generato, il report che leggerete compreso – PFAS.land e le Mamme No Pfas, in quei giorni ospiti del Festival, diretto da Massimiliano Mazzotta, regista del docufilm citato, appena visto a Vicenza al Teatro San Marco. Le connessioni internazionali del fluoro, che stanno generando crimini ambientali, sono evidenti. Veneto, Sardegna, Piemonte, Olanda, Belgio, Europa, Stati Uniti, India.

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19 maggio 2022 | «HIGH-INCOME SACRIFICE ZONE» ZONA DI SACRIFICIO AD ALTO REDDITO. DIFFIDATE DELLA REGIONE VENETO: ARIA, ACQUA, ALIMENTI E BONIFICA «FUORI CONTROLLO»? LE ULTIME NEWS SU DIFFIDA, INQUINAMENTO VICENZA CENTRO, PROCESSO PFAS, ARIA LEGNAGO E CITAZIONE A GIUDIZIO ATTIVISTI NO PFAS | FOTO RAINBOW WARRIOR VENEZIA

di Comitato di Redazione

Crediamo che pochi tra voi abbiano sentito parlare delle “sacrifice zones”, letteralmente delle zone “sacrificio” [1] che sono state permanentemente danneggiate da pesanti alterazioni ambientali, spesso a causa dell’uso del suolo localmente indesiderato (LULU), in inglese Locally Unwanted Land Use. Un uso-abuso «che crea costi di esternalità per coloro che vivono nelle immediate vicinanze. Questi costi includono potenziali rischi per la salute, scarsa estetica o riduzione dei valori domestici». Le LULU spesso gravitano attorno ad aree svantaggiate come baraccopoli, quartieri industriali e luoghi poveri, minoritari, privi di personalità giuridica o politicamente sottorappresentati che non possono combatterle. Dette zone «con tali rischi, devono essere create per i maggiori benefici che offrono alla società», quindi esistono più comunemente nelle comunità a basso reddito e minoritarie, sfruttate per il benessere delle comunità ricche e maggioritarie, creando vere e proprie forme di razzismo ambientale, come ben spiegato da Razmig Keucheyan [2].

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21 dicembre 2021 | MISSIONE ONU VENETO. «LE AUTORITÀ NON HANNO INFORMATO SULL’INQUINAMENTO DA PFAS E SUL RISCHIO SALUTE». FOTO, DOCUMENTI, REPORTAGE DI UN’ISPEZIONE STORICA

di Comitato di Redazione

Il 13 dicembre 2021 si è chiusa ufficialmente all’Istituto Sturzo di Roma la visita degli inviati dell’Alto Commissariato ONU in Italia, con focus sul Veneto e la contaminazione da Pfas. Marcos Orellana – Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla violazione dei diritti umani in relazione alle sostanze tossiche – nella sua relazione finale sottolinea l’assenza di trasparenza e la scarsa condivisione delle informazioni con la popolazione contaminata da parte delle autorità regionali del Veneto. In estrema sintesi, come rilasciato al microfono della RAI a Roma, afferma: «Le persone non sono state in grado di prendere anche quel minimo di precauzione che avrebbero potuto prendere per arginare questo rischio». Un dato di fatto per noi gravissimo. Con delle conseguenze incommensurabili sulla salute e la civiltà dei nostri luoghi.

Di seguito il materiale della giornata di “attraversamento dei territori da nord a sud”, le nostre relazioni ufficiali, le sintesi dei nostri interventi e dei nostri commenti a fondamento e a latere della Missione ONU. Ispezione che ha portato la questione PFAS allo stesso livello di nodi oramai storici del crimine ambientale italiano, entrati nell’immaginario negativo della politica nazionale e internazionale: la Terra dei Fuochi in Campania e l’Ilva di Taranto, passando per Porto Marghera e il nodo di Livorno.

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13 settembre 2021 | RIAPRONO LE SCUOLE. CITTADINANZA ATTIVA: UNA PROSPETTIVA CULTURALE COME SOLUZIONE A PFAS E DISASTRI SOCIALI/AMBIENTALI

di Donata Albiero

Un nuovo anno scolastico inizia, dopo l’esperienza difficile vissuta da studenti e operatori in epoca Covid, specchio di un’angoscia esistenziale che ha colpito l’intera società. Dal febbraio 2020.

La potenza della “natura in rivolta” ci ha spiazzati tutti e le nuove minacce per la salute degli esseri umani e del pianeta Terra ci angustiano. Molti scienziati hanno definito quest’epoca Antropocene, ovvero l’epoca in cui l’umano è diventato agente geologico al pari dei terremoti, dell’eruzione dei vulcani e degli spostamenti dell’asse terrestre. L’uomo ha alterato le matrici naturali, l’acqua (idrosfera), il suolo (pedosfera), l’aria (atmosfera) e con esse il rapporto con gli altri esseri viventi (biosfera).

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30 agosto 2021 | TRADUZIONE DI WHAT MATTERS «PFAS? SONO QUI PER RESTARE» – IL DOCUMENTO DIVULGATIVO DELL’AGENZIA AMBIENTALE TEDESCA TRADOTTO DAGLI STUDENTI ITALIANI

di Redazione What Matters
[Germany]

Come già accaduto per le recenti collaborazioni/traduzioni con la rivista internazionale Science e l’European Enviromental Bureau di Bruxelles, siamo particolarmente onorati e orgogliosi di presentare ai nostri lettori una nuova importante traduzione che riprende il modus operandi della “traduzione partecipata” utilizzato per la prima volta con il film THE DEVIL WE KNOW, tradotto da un’equipe di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Boscardin di Vicenza.

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19 luglio 2021 | LE TOUR DU PFAS. ATTRAVERSARE I TERRITORI, UNIRE LE LOTTE. CON THE CLIMATE RIDERS

di Comitato di Redazione

Ad un mese esatto da Le Tour Du Pfas riportiamo le foto, i video e altri documenti del giro ciclistico – «108 km tra bellezza e devastazione» – che ha visto impegnati gli attivisti del Veneto uniti dal comune denominatore dei Pfas. Davvero una grande giornata di attivismo, sport e relazioni, che resterà per sempre nel cuore e nelle menti di chi vi ha partecipato, anche solo per un brevissimo tratto. Undici sono stati i ciclisti che hanno fatto il percorso integrale – nonostante la giornata calda e afosa – insieme e sotto l’attenta regia dei nascenti The Climate Riders, i corridori difensori del clima.

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29 giugno 2021 | LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. RESOCONTO DI UN ANNO DI SCUOLA IN PIENA EMERGENZA COVID

di Donata Albiero

A seguire il dettagliato rapporto di fine anno scolastico della nostra coordinatrice del Gruppo Educativo Zero Pfas, in epoca Covid. Nonostante le restrizioni e le difficoltà possiamo ancora una volta constatare la forza, la civiltà e l’innovazione del percorso intrapreso del Movimento No Pfas all’interno delle scuole. Nelle considerazioni personali finali della Prof.ssa Donata Albiero la concretezza dell’azione educativa critica sembra incarnare l’antidoto democratico ai fallimenti sistemici che hanno caratterizzato la politica degli ultimi decenni. La scuola libera e critica è e resta quindi la base di ogni società aperta e democratica, ma da sola non è sufficiente se i cittadini non si rendono poi corpi attivi veicolando la loro positività “scolastica” verso offerte politiche di mondi desiderabili, non solo come soluzione ai mondi devastati dai disastri ambientali che hanno pervaso le nostre valli, ma come costruttori di nuovi mondi e paradigmi.

Diciamo questo perché le nostre valli – nonostante la narrazione mainstream dica il contrario e celebri il primato “superficiale” del Veneto – sono divenute nei fatti e nelle statistiche il simbolo inequivocabile dell’amaro frutto provocato dalla “passività” tipica delle società iperconsumistiche, tutte protese a creare e a consumare artifici e profitti “a tutti i costi”. Anche quelli dei beni primari, come l’acqua, e la salute dei cittadini.

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