6 aprile 2023 | STOP PFAS ALL OVER THE WORLD. ROAD TO INDIA: CRONACA DI UN VIAGGIO PER ATTIVARE ATTIVISTI. CON UN PASSAGGIO CRITICO SU LE MONDE FRANCE E UNA POSTILLA SUL BAN PFAS MANIFESTO EUROPEO E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA LOTTA

di Massimiliano Mazzotta e Alberto Peruffo
[curatori* di Life After Oil International Film Festival]

Nei primi mesi del 2023, nel pieno del Processo in Corte d’Assise contro la Miteni e le proprietà nazionali e multinazionali, il caso dello smantellamento dell’azienda e del progetto di bonifica, ancora di fatto mancante, riempie le pagine dei giornali ma nessuno – né tra i politici, né tra i giornalisti mainstream, né tra gli attivisti piegati al regime ipercapitalista in cui stiamo affogando – si chiede la liceità di spostare in India gli impianti e i brevetti di una fabbrica criminale che sta cambiando la storia industriale d’Italia. Siamo convinti che tra vent’anni si parlerà della Miteni come si parla ora di Seveso. Nascerà forse una Direttiva Miteni che accorperà gli inquinamenti chimici con le collusioni istituzionali, economiche, sistemiche.

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26 gennaio 2023 | HOT SPOT VENETO. UNA DEVASTAZIONE TERRITORIALE. ELEMENTI DI STUDIO PER LA CONTAMINAZIONE GLOBALE. PFAS TRA LE NUOVE ENTITÀ: IL LIMITE PLANETARIO

di Dario Zampieri

Attraverso una rigorosa sintesi storico-scientifico dei risultati della ricerca ecologista contemporanea, partendo dalle parole “profetiche” sulla contaminazione chimica scritte da Rachel Carson sessant’anni fa, passando per i “nove confini planetari” del nostro ecosistema, per arrivare alla “catastrofe annunciata” del Veneto, regione simbolo della contaminazione in Europa, con questo articolo si fa per la prima volta il punto sui PFAS come sostanze globalmente esemplari rientranti a pieno titolo tra le “nuove entità” che stanno cambiando la fisionomia chimica del pianeta dal momento in cui dette sostanze – prodotte o spostate dall’uomo – avranno superato per sempre il limite planetario di sicurezza. Per i PFAS è già accaduto?
Buon approfondimento.
Comitato di Redazione PFAS.land

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31 dicembre 2022 | BREVE STORIA SOCIALE DELLA MITENI. NEI TERRITORI CONTAMINATI DA PFAS. UNA PRIMA TRACCIA PER IL FUTURO

di Alberto Peruffo

In occasione di un importante contributo per un articolo a più mani scritto con i professori del Centro Diritti Umani, Università di Padova, è stato chiesto al nostro coordinatore di redazione di stendere una «Breve storia sociale della Miteni» utile ad uno studio socio-economico di più grande respiro che coinvolgerà anche il caso americano DuPont. L’articolo uscirà prossimamente sui Quaderni/Riviste del Mulino. Riportiamo qui la traccia integrale, che lasceremo aperta per future integrazioni/revisioni/annotazioni documentali, di modo da offrire a tutte le parti coinvolte, nella vicenda umana e processuale, elementi cronologici e d’insieme, in itinere, utili anche per future ricerche e valutazioni.

In questa prima breve storia aziendale – la “prima” che compare in forma organica [e ipertestuale*] – si è cercato di ricostruire con documenti storici condivisi il contesto sociale ed ecomomico che ha visto nascere e morire l’azienda di Trissino responsabile della più grande contaminazione delle acque potabili e irrigue del mondo occidentale, senza quindi trascurare le condizioni particolari – generali e contingenti – che hanno portato al più grande processo per reati ambientali nella storia d’Italia, in corso.

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4 novembre 2022 | LA QUESTIONE ALIMENTARE PFAS NON AFFRONTATA DALLE AUTORITÀ: MANGIARE IN ZONE ESPOSTE NON È COME MANGIARE IN ZONE NON-ESPOSTE. IL CONFERENCE PAPER SAUGO/OLIVIERI SULL’INTAKE GIORNALIERO INTERROGA LE ISTITUZIONI DEL VENETO

di Comitato di Redazione

Lo diciamo da tempo. Ma ora siamo arrivati al punto di non ritorno. Di fronte alla presa di posizione dell’ONU nei confronti della Regione Veneto per non avere fornito le informazioni a vario titolo, soprattutto sui dati alimentari, dati che noi stessi abbiamo analizzato, studiato, incrociato, quando sono stati rilasciati sotto ingiunzione del TAR, riscontrando forti criticità ed errori di metodo (v. punto 4 qui e tabella in calce), abbiamo deciso di alzare il tiro sulla questione e di cercare nuovi percorsi scientifici per forzare le Autorità della Regione ad agire, mettendo da parte l’omertà istituzionale che alla fine sta avvelenando la popolazione non solo moralmente, ma anche fisicamente. Soprattutto se si vive in zone fortemente contaminate. Il silenzio delle Istituzioni diventa causa politica primaria del nostro intake giornaliero di sostanze tossiche. Questo è il punto. Questa è la grave deduzione.

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24 febbraio 2022 | IL CAOS TAV NELLA TERRA DEI PFAS. IL PUNTO SUL TAV E ALTRI RIMOSSI. UNA PATOLOGIA SOCIALE COLLETTIVA

di Leonardo Barban e Cristina Pozzan

Dopo aver pubblicato gli articoli scientifici degli scienziati IRSA-CNR e ISDE abbiamo chiesto a due giovani attivisti del territorio di Montecchio Maggiore, epicentro di molti conflitti ambientali, primo paese di confine a valle della Miteni di Trissino, il punto sul Tav e altre rimozioni. Ne è uscito un testo di grande valore documentale e generazionale.

Nei luoghi dove ogni grande opera ha il sapore amaro del profitto per pochi, comprese quelle che sono i legittimi servizi di cura, come il nuovo Ospedale di Montecchio, quasi fosse lo stesso nosocomio “un’ombra alta e inconscia” sulla bellezza dei Castelli retrostanti gettata sui territori dove insistono tumori e persiste la più grande contaminazione delle acque potabili del mondo occidentale, meglio, una “popolare” istituzione di una simbolica “Cattedrale del Male” costruita per curare i mali dell’industrializzazione selvaggia, facendo pure profitto su queste cure; nelle stesse terre dove non sono ancora stati affrontati e risolti le urgenti questioni “rimosse” dalla Regione Veneto sui fanghi di conceria e l’incenerimento dei carboni attivi a Fusina e Legnago, contenenti PFAS; in questi luoghi e di questi tempi di caos imperante e di guerre tardoimperialiste – oggi la Russia attacca l’Ucraina difesa dai soldati americani di Vicenza, scambiati per militanti di un’anacronistica NATO – leggere il testo elaborato da questi nostri giovani infonde speranza.

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27 gennaio 2022 | VIVIAMO IN UN MONDO PERFLUORURATO. IL PUNTO DI VISTA SCIENTIFICO SULLA TERMODISTRUZIONE DEI PFAS. DUE ARTICOLI PIONIERI SU PRECAUZIONE E INCENERIMENTO

di Vitalia Murgia [ISDE]

Stefano Polesello [CNR-IRSA]

Di fronte alle lacune dei governanti e delle industrie, è giunto il momento di interrogarsi sulla fine che fanno le sostanze perfluoroalchiliche, le stesse protagoniste di uno degli scenari più contradditori della storia dei crimini ambientali del mondo contemporaneo che ha portato alla sbarra la DuPont in USA e al più grande processo ambientale italiano, per la contaminazione del Veneto. Come a dire, i PFAS sono finiti in tribunale, addirittura sul tavolo dell’ONU, ma fisicamente, quelli estratti dalle acque potabili mediante filtrazione, che fine fanno?

Il fatto grave è che nessuno mai l’ha detto chiaramente alle popolazioni residenti e sembra che nessuno tra i governanti delle zone contaminate – Sindaci, Provincia, Regione, Stato – abbia chiesto o fatto seri approfondimenti, né scientifici, né ambientali, sui territori. Lo abbiamo fatto noi, chiedendo il parere a due autorevoli voci sulla questione PFAS, il ricercatore CNR-IRSA Stefano Polesello (scopritore dei PFAS in Miteni nel 2011 a seguito del Progetto PERFORCE) e la Dott.ssa ISDE Vitalia Murgia (pediatra che ha studiato approfonditamente il problema dell’incenerimento dei PFAS e i riflessi di queste sostanze sull’ambiente e sulla nostra salute).

Lo abbiamo fatto dopo aver allertato il NOE e l’ARPAV per interventi concreti sugli impianti in opera.

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23 novembre 2021 | LETTERA ALL’ONU. RESTRIZIONI-BANDO PFAS ECHA. GLI ALIMENTI SOTTRATTI, LA PREVENZIONE NEGATA, IL FATTORE DI RISCHIO AMBIENTALE AUTONOMO

di Comitato di Redazione

In questo articolo di raccolta documenti sottoponiamo all’attenzione del pubblico alcuni passaggi importanti della nostra lotta dopo l’udienza dell’11 novembre del Processo PFAS MITENI – che ha visto riconoscere le responsabilità civili di ICIG e MITSUBISHI – e prima dell’arrivo della Missione ONU – da noi richiesta.

Nel primo documento – scritto in occasione della programmazione della visita ufficiale in Italia del commissario speciale ONU sull’impatto delle sostanze chimiche e dei rifiuti tossici sui diritti umani, Marcos Orellana – gli attivisti del movimento no pfas – in quei giorni impegnati al Life After Oil Festival di Villanovaforru, in Sardegna – avvisati da Giuseppe Ungherese di Greenpeace, stilano una breve e rigorosa sintesi – molto utile anche per i neofiti – per invitare il Commissario alla missione in Veneto, soprattutto per la questione alimentare e i diritti negati. Invito che l’Alto Commissariato per i Diritti Umani ha accettato e che vedrà la delegazione ONU in Veneto nei primi giorni di dicembre 2021.

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20 ottobre 2021 | STORIA DI UN CRIMINE E DELLE SUE CORRESPONSABILITÀ ATTRAVERSO LE TESTIMONIANZE DEL DOCUMENTARIO RAI + REPORT SPAGNOLO. LE «PESANTI PAROLE DELLA SCIENZA» CONTRO LA GESTIONE POLITICA VENETA SUI PFAS. PRIMA DELL’UDIENZA DELL’11 NOVEMBRE

di Comitato di Redazione

Come Redazione non possiamo non valorizzare i due importanti documentari usciti nei mesi scorsi sulla questione PFAS in Veneto. Soprattutto perché per la prima volta emergono alcune affermazioni o titubanze decisive che, con una lettura analitica e prospettica, di chi conosce la storia della contaminazione nel profondo e dalle origini, possono tornare utili agli stessi inquirenti e nel Processo Miteni in corso.

Il lavoro analitico del documentarista d’inchiesta assume oggi più che mai la sua forte valenza di voce libera e indipendente, in cerca delle corrispondenze fattuali, le “verità” di fatto, spesso sommerse dal giornalismo di regime e dall’informazione mainstream, voci non trascurabili nel formare la pubblica opinione e che spesso contribuiscono a mantenere sepolti o sottostimati i crimini sociali. Nella fattispecie, il crimine ambientale, un crimine sociale all’ennesima potenza.

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4 giugno 2021 | CARBONI E RIGENERAZIONI. DOVE FINISCONO I PFAS TOLTI DALL’ACQUA? IN ARIA? LA QUESTIONE CARBONI ATTIVI, I DOCUMENTI CHEMVIRON-ARPAV-MITENI, LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DELLA REGIONE VENETO IN ECOMAFIE

di Davide Sandini

Ciò che state per leggere – crediamo – è uno dei passi più importanti nella lotta no pfas di questi ultimi anni. Un cambiamento di fase, quasi un cambiamento di stato, per prendere spunto dal linguaggio della fisica. Meglio, un cambiamento di “matrice ambientale” per passare alla più complessa articolazione biologica di cui la chimica e la fisica sono la base.

Stiamo infatti per farvi fare un passaggio dalla matrice acqua alla matrice aria, lasciando per il momento da parte le altre matrici collegate, alimenti e suoli. Ci siamo chiesti per molto tempo dove potessero finire i PFAS tolti dall’acqua, dagli acquedotti, dalle barriere idrauliche, perfino dai fanghi, quando queste sostanze temibili e persistenti non percolassero nel profondo delle nostre terre. Per poi riemergere nei nostri piatti.

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18 febbraio 2021 | SI POSSONO INCENERIRE I PFAS? NO. MUTANO, SI DIFFONDONO, COSTANO. IL PUNTO SCIENTIFICO E LA QUESTIONE INCENERITORE DI FUSINA

di Giovanni Fazio

Da molti anni si profila all’orizzonte del Veneto una richiesta di linee di incenerimento molto superiore alla quantità di rifiuti prodotti nella stessa nostra Regione. In parole povere, un business sui rifiuti. E sulla salute della gente. Non solo: questa richiesta va in controtendenza con ciò che dovrebbe essere una politica che sia veramente ecologica e attenta al riciclo, al riuso, alla differenziazione degli stessi rifiuti, “non solo” civili, ma anche industriali. Su questo ultimo super-ambito entra a spada tratta la questione molecole PFAS, sconfinando perfino – come scopriremo in questo pionieristico articolo – nei rifiuti civili, tanto sono diffuse e dotate di grande mobilità le sostanze in oggetto.

Il fallimento della termodistruzione dei PFAS aggiunge un nuovo ulteriore elemento che mette seriamente in discussione l’efficacia degli inceneritori di rifiuti – come quello proposto per Fusina – aggravando ancora di più la liceità liberticida di chi permette queste pratiche in zone densamente abitate. Infatti, la diffusione dei perfluoalchilici attraverso le emissioni delle ciminiere rende estremamente e indiscutibilmente pericoloso questo tipo di impianti, oggi più che mai, dopo la “scoperta sociale” di queste sostanze, sostanze che hanno reso il Veneto protagonista di uno dei più grandi disastri socioambientali al mondo, quello delle Valli dell’Agno e del Chiampo. 

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