di Comitato di Redazione
Come Redazione non possiamo non valorizzare i due importanti documentari usciti nei mesi scorsi sulla questione PFAS in Veneto. Soprattutto perché per la prima volta emergono alcune affermazioni o titubanze decisive che, con una lettura analitica e prospettica, di chi conosce la storia della contaminazione nel profondo e dalle origini, possono tornare utili agli stessi inquirenti e nel Processo Miteni in corso.
Il lavoro analitico del documentarista d’inchiesta assume oggi più che mai la sua forte valenza di voce libera e indipendente, in cerca delle corrispondenze fattuali, le “verità” di fatto, spesso sommerse dal giornalismo di regime e dall’informazione mainstream, voci non trascurabili nel formare la pubblica opinione e che spesso contribuiscono a mantenere sepolti o sottostimati i crimini sociali. Nella fattispecie, il crimine ambientale, un crimine sociale all’ennesima potenza.