PFAS.land | COMITATO DI REDAZIONE INTERDISCIPLINARE

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Laboratory for Environmental and Civil Rights in Critical_Critical Zone
«Più che un movimento, siamo in movimento»

Organo di informazione e azione dei gruppi-comitati-associazioni che vivono nelle terre contaminate da PFAS promosso dal Comitato di Redazione Interdisciplinare PFAS.land – Veneto come progetto di comunità, cittadinanza e municipalismo attivo contro i CRIMINI AMBIENTALI e l’INGIUSTIZIA SOCIALE nei territori devastati dal capitalismo et more
[visita il nostro Arcipelago No Pfas]

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«Il CRIMINE AMBIENTALE danneggia in primis le persone più deboli, più fragili, più povere, più esposte alla logica del profitto. Il profitto di pochi a scapito della moltitudine. Ambiente e Lavoro, Environmental e Civil Rights, vanno perciò sempre insieme, devono essere, diventare, compagni di vita» [Alberto Peruffo, ricordando Mario Rigoni Stern, 2018 Asiago]

«Lavorare all’uncinetto con questa spazzatura è come intrecciare l’amore con la rabbia». [Donna Haraway, 2019]

La terra dei Pfas (forever chemicals – inquinanti eterni – composti tossici-sistemici “perenni” che alterano molteplici funzioni biologiche e quindi l’intero equilibrio ambientale) – pfas.land [an exemplary critical-critical zone] – non è altro che la Terra violata dall’artificio “pre-potente” dell’essere umano, espresso da uno dei suoi prodotti più potenti e subdoli, in quanto incolore/inodore/insapore, un inquinante perfetto, una molecola chimica che incarna meglio di qualsiasi altra metafora ciò che quell’artificio esageratamente spinto “oltre la soglia” rappresenta: l’ingordigia del profitto ad ogni costo. Ambientale, sociale, individuale. In definitiva, ecologico e sociale, oggi “climatico” – terrestrial/planetario – ovvero sia contro tutti, perfino i figli di chi lo produce. Non solo, un pericolo normalizzato e normato. Ossia, il pericolo biochimico passato per via istituzionale. Per un fatto normale. Dosato quotidianamente. Con delle dosi quotidiane (TDI) o settimanali (TWI) permesse. Come norma di un’intera società. La cui conseguenza più estrema è il biocidio/ecocidio. Che è qualcosa che oltrepassa il suicidio individuale. E diventa un fatto comune tra i territori. Un suicidio collettivo. Il suicidio del territorio. Della vita che la terra esprime attraverso la presenza umana. La violenza del lavoro sulla natura e sullo stesso umano, vittima di se stesso. L’arroganza istituzionale del profitto.

Nell’Antropocene, nel Capitalocene – l’epoca umana “industriosa”, del lavoro e consumo senza freni – il CRIMINE AMBIENTALE è un fattore primario di cambiamento climatico e ingiustizia sociale. La storia specifica della Miteni, fabbrica chimica di Trissino, e dei suoi territori, il Veneto contemporaneo, è emblematica del crimine ambientale ISTITUZIONALIZZATO. Capitalizzato. Una storia di valenza esemplare per tutti gli altri territori, TRANS-TERRITORIALE, quindi per certi versi universale, senza confini, come la diffusione della contaminazione per via sotterranea. Fermare questa diffusione e innescare nuove pratiche di comunità e socialità – di cittadinanza e municipalismo attivo – è il nostro compito. Una rivoluzione quotidiana, attraverso la composizione di rete delle nostre conoscenze e delle nostre azioni, molteplici e singolari allo stesso tempo << – dalla nota di chiusura all’Arcipelago No Pfas.

Il Veneto centro-occidentale dove insiste la contaminazione da PFAS – il più grande inquinamento delle acque potabili e ad uso irriguo del mondo occidentale – coinvolge una popolazione di circa 350.000 persone, potenzialmente 800.000, ed è attualmente sotto processo penale e all’attenzione del mondo intero. Leggi la lettera all’ONU e gli articoli collegati, prodotti come SINTESI nel periodo settembre-dicembre 2022 >> https://pfasland.files.wordpress.com/2021/11/documento-onu-pfas-2021.pdf

PFAS.land si configura come il prototipo di «un’organizzazione cognitiva intersezionale fondata sulla geografia concreta».

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COMITATO DI REDAZIONE

PFAS.LAND è un “comitato di redazione interdisciplinare” sui generis problema, una specie di «gruppo-assemblea-riunione intellettuale/territoriale permanente» – dunque un “sistema aperto”, non elitario, tuttavia coerente – che lavora quotidianamente in rete sulla questione pfas e altre questioni territoriali. Un gruppo di lavoro fortemente motivato e determinato che non ha alcun interesse economico, ma si concentra sul bene comune, che è anche il male comune. Ogni articolo viene programmato e discusso insieme, fin dalla prima bozza di redazione. La stesura finale deve essere verificata ed approvata dai 2/3 della redazione. Periodicamente ci si ritrova fisicamente in varie sedi. Ogni settimana ci si dà appuntamento in rete con una riunione “a libera entrata ed uscita” dei redattori e degli esperti, mediante call conference, per analizzare lo stato dei lavori. Il focus del lavoro collettivo resta il concetto di CRIMINE AMBIENTALE* in tutte le sue manifestazioni – sociali/politiche/culturali – di cui l’affaire PFAS resta un esempio di grande portata e di estrema attualità e prossimità per il comitato di redazione stesso, nato sulla terra dei pfas.

Come collettivo di lavoro culturale ci si pone l’obiettivo di organizzare continuamente interconnessioni tra i movimenti e intersezioni tra le discipline, sotto diverse forme, come LE GIORNATE CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI, dove riunire le varie esperienze territoriali, nazionali e internazionali, o come le decine e decine di CONFERENZE e AZIONI DIRETTE – si pensi al progetto nelle scuole – di varia natura CULTURALE fatte nei territori di sacrificio, con l’ambizione di poter dare un forte contributo all’organizzazione delle lotte per la giustizia ambientale e sociale dei territori. A tutti i livelli. Un laboratorio dove si sperimentano e si mettono in pratica forme di potere alternativo e contrario (il DUAL POWER di difficile traduzione in italiano) alle pratiche criminali dei poteri politici istituzionalizzati. 

Il comitato è diviso in due parti. Quella operativa redige e organizza editorialmente i testi, che sono invece discussi, scritti o proposti da tutta la redazione. Al comitato si affiancano per cause specifiche gli esperti dei Gruppi di Lavoro Interpartes.

OPERATIVO

MARZIA ALBIERO
Presidente Retegas Vicentina e attivista.

CLAUDIO LUPO
Medico ISDE e attivista storico della Valle dell’Agno, di Trissino, medico chirurgo odontoiatra, esperto di PNEI, Medicina Fisiologica di Regolazione e Patologie Cognitive.

ALBERTO PERUFFO [coordinatore e responsabile di redazione]
Attivista, originario di Montecchio. Autore di scritture operative e fondamenti teorici sui conflitti socioambientali. Ha studiato biologia, filosofia e politica all’Università di Padova [autore di Non torneranno i prati e prima linea di battaglie storiche nei territori dove vive]

DAVIDE SANDINI
Attivista storico della Valle dell’Agno, esperto di idrogeologia e protagonista di battaglie ambientaliste in zona Rotte del Guà, tra Castelgomberto e Montecchio, ideatore del GIS di PFAS.land.

DARIO ZAMPIERI
Geologo, docente del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, da sempre sensibile ai temi della difesa del territorio e in prima linea su molte questioni territoriali del Veneto. [autore di Una valle nell’Antropocene]

RICERCATORI, COLLABORATORI, ATTIVISTI

DONATA ALBIERO
Già dirigente scolastica, fondatrice di CiLLSA Arzignano e Comitato Zero Pfas Agno Chiampo.

GIOVANNI FAZIO
Medico ISDE e ambientalista, fondatore di CiLLSA Arzignano e Comitato Zero Pfas Agno Chiampo.

STEFANIA ROMIO
Docente di lingue straniere, referente relazioni internazionali, promotrice dei progetti di traduzione partecipata presso le scuole superiori di Vicenza.

STEFANO MANO
Docente di storia e lettere, Responsabile Provinciale di Libera.

FRANCESCO BERTOLA
Medico ISDE, già direttore servizio trasfusionale ex ULSS 21 Legnago.

GIUSEPPE UNGHERESE
Attivista, laureato in Scienze Naturali, Responsabile della campagna d’inquinamento Greenpeace.

DANILO DEL BELLO
Docente di lettere, attivista politico, fondatore delle Climate Defense Units e del Comitato Zero Pfas Padova.

FEDERICO BEVILACQUA
Artista della fotografia. Fotografo ufficiale di PFAS.land.

GRUPPI E PROGETTI DI LAVORO INTERPARTES

GRUPPI E PROGETTI DI LAVORO INTERPARTES

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hanno scritto e contribuito ai contenuti di PFAS.land:

SERGIO FORTUNA, chimico e ambientalista
SILVANA GASPARI
, artista e poetessa
STEVE BISSON
, editore e Direttore del dipartimento di fotografia presso l’Università Paris College of Art
MASSIMILIANO MAZZOTTA, documentarista e direttore del Life After Oil International Film Festival
JEAN-LUC WIETOR
, responsabile European Environmental Bureau di Bruxelles
STEFANO POLESELLO, ricercatore IRSA-CNR
SARA VALSECCHI, ricercatrice IRSA-CNR
CLAUDIA MARCOLUNGO, giurista e docente Università di Padova
VITALIA MURGIA, Medico Chirurgo, Specialista in pediatria, Università Milano, Cagliari, Granada, e Pavia – ISDE Nazionale
LEONARDO BARBAN, attivista No Tav Montecchio
CRISTINA POZZAN, attivista No Tav Montecchio
FRANCO SARTO, tossicologo, già docente Università di Padova e Direttore del Servizio di Prevenzione e Sicurezza del Lavoro ULSS 16
PIERGIORGIO BOSCAGIN, attivista, fondatore del Circolo Perla Blu – Legambiente direttivo nazionale
LAURA FACCIOLO, ricercatrice chimica, attivista Mamme No Pfas
FRANCESCA LEDER, attivista e urbanista, docente Università di Ferrara
SALVATORE LIVORNO, sindacalista e scrittore d’inchiesta

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*Il crimine ambientale – che di per sé è sempre un crimine “sociale”, basato sullo sfruttamento dei territori e delle sue genti – riunisce in sé il crimine contro l’umanità e contro la natura e oggi rappresenta il fronte più esteso e unificante delle lotte per un solido cambiamento radicale.

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APPROFONDIMENTI FONDATIVI 
IL SUICIDIO DEL TERRITORIO con Dirigenza Greenpeace

LA FORZA DEL DIRITTO con Rob Bilott
LA CARICA DI QUALITÀ E CONTENUTI DEL MOVIMENTO NO PFAS CONTRO I CRIMINI AMBIENTALI fronte Miteni 
LE RESPONSABILITÀ POLITICO/CULTURALI DELL’INQUINAMENTO DA PFAS fronte Miteni
DEADLINE PER PROCURA. 10 PUNTI DI GREENPEACE, GIORNALISMO D’INCHIESTA E 10 QUESTIONI IRRISOLTE fronte L’imbonimento delle masse

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Foto Cover Federico Bevilacqua: una delle tante assemblee dell’Arcipelago No Pfas, qui davanti alla Miteni. Sullo sfondo le Forze dell’Ordine.

 

Assemblea del Movimento No Pfas in Sala Consiliare del Comune di Sarego, 18 settembre 2017. Foto di Giovanni Fazio

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