13 settembre 2021 | RIAPRONO LE SCUOLE. CITTADINANZA ATTIVA: UNA PROSPETTIVA CULTURALE COME SOLUZIONE A PFAS E DISASTRI SOCIALI/AMBIENTALI

di Donata Albiero

Un nuovo anno scolastico inizia, dopo l’esperienza difficile vissuta da studenti e operatori in epoca Covid, specchio di un’angoscia esistenziale che ha colpito l’intera società. Dal febbraio 2020.

La potenza della “natura in rivolta” ci ha spiazzati tutti e le nuove minacce per la salute degli esseri umani e del pianeta Terra ci angustiano. Molti scienziati hanno definito quest’epoca Antropocene, ovvero l’epoca in cui l’umano è diventato agente geologico al pari dei terremoti, dell’eruzione dei vulcani e degli spostamenti dell’asse terrestre. L’uomo ha alterato le matrici naturali, l’acqua (idrosfera), il suolo (pedosfera), l’aria (atmosfera) e con esse il rapporto con gli altri esseri viventi (biosfera).

Urgono risposte e soluzioni. Sappiamo che la pandemia Covid richiama gli stretti legami tra ambiente, modello di produzione e consumo, stili di vita e salute.  È necessario che i giovani diventino protagonisti nella lotta contro il cambiamento climatico e l’inquinamento ambientale, per il “cambiamento” che miri a una società equa e sostenibile.   

In tale contesto, come Gruppo Educativo/Culturale Zero Pfas, presentiamo alle scuole, aggiornato, il progetto educativo «LA SALUTE NELLA TERRA DEI PFAS. Nuove pratiche di cittadinanza attiva». 

Difendere la salute delle nuove generazioni è la ragione principale che ci spinge a scendere in campo, gratuitamente, nelle scuole, da tre anni, per raccontare la storia di un disastro ambientale e sociale che non ha precedenti in Italia. Il disastro causato dai PFAS. Un disastro che continua a riguardarci da vicino, a fronte della “archiviazione del problema”, nel silenzio e nelle minimizzazioni operate dalle istituzioni, le quali sottovalutano i gravi rischi per la salute umana che le numerosissime ricerche scientifiche internazionali evidenziano con sempre maggiore chiarezza. Mancano le informazioni di base nelle scuole e agli stessi docenti. E noi continuiamo a darle, aggiornate con le ultime risultanze.

Non ci siamo fermati malgrado il SARS-CoV-2, la chiusura delle scuole e la didattica a distanza. I PFAS continuano a propagarsi attraverso l’acqua, il cibo, l’aria, in misura necessariamente sempre maggiore, trattandosi di molecole indistruttibili che si bioaccumulano nell’ambiente, negli organismi. Agiscono nel nostro organismo, silenziosamente, con un meccanismo ad orologeria, scatenando effetti nefasti a distanza di decenni dalla contaminazione quando non saranno più possibili rimedi. Sono, con termine da noi coniato, tardopatogeni.

La conoscenza dei meccanismi patologici di queste sostanze, come emerge anche dagli studi del prof. Foresta dell’Università di Padova, ci impone l’urgente adozione di azioni di prevenzione e di terapia che sono tuttavia subordinate alla necessità dell’accesso agli esami del sangue per i PFAS, tuttora negato ai cittadini della nostra Regione. La diffusione delle conoscenze scientifiche tra gli studenti e il corpo docenti consentirà a costoro di progettare e adottare iniziative di autodifesa e con conoscenza di causa, e quindi di effettuare precise richieste alle istituzioni preposte alla tutela della nostra salute.

Sono circa 5000 gli studenti e 700 adulti, incontrati in tre anni e 20 scuole (alcune delle quali hanno ripetuto il progetto per più anni consecutivi).

Quel che ci impedisce di fermarci e ci sprona a continuare questo difficile lavoro di informazione sono le evidenze scientifiche sui rischi per la salute provocati dai Pfas che ogni giorno emergono e diventano più pressanti. Questi rischi impongono l’acquisizione da parte dei giovani di specifici strumenti culturali (conoscere per capire ed agire) onde poter, consapevolmente e volontariamente, affrontare le varie problematiche aperte dalla grande contaminazione, mettendo la salute al primo posto nella scala dei valori contro la logica neoliberista del profitto di “pochi” che mette il “mercato” come valore assoluto.

Operiamo per un cambio di PARADIGMA CULTURALE – lo sottolineiamo nel nostro comunicato stampa – cercando sempre di attivare nei ragazzi la coscienza critica. Ci proponiamo, di conseguenza, di innescare negli studenti un processo di autocoscienza e di consapevolezza, necessario alla crescita della loro “autonomia intellettuale”.  In altre parole, i ragazzi devono pensare con la propria testa per affrontare in modo critico qualsiasi problema, anche quelli insabbiati dalla nostra civiltà iperproduttivista.

Il nostro è perciò un progetto culturale che si proietta nell’azione: «creare cittadinanze attive che possano portare ad un reale cambiamento in favore di una società autenticamente ecologica e democratica».                                                                 

Sono gli studenti che, non delegando ad altri quello che essi stessi dovrebbero eo potrebbero fare, sperimentano nuove pratiche di cittadinanza attiva per coinvolgere i loro compagni della scuola, la comunità interna ed esterna nella comune lotta contro i Pfas.

Ci piace pensare, lo abbiamo dichiarato in più occasioni e lo ribadiamo con forza, a una sorta di laboratorio sociale per i ragazzi che li renda co-costruttori delle proposte, co-creatori delle soluzioni, partecipatori effettivi del processo di miglioramento di un territorio oggi divenuto “invivibile”, una delle zona critiche (critical zone) del mondo che ha subito una delle più grandi contaminazioni chimiche della storia. Per tale motivo, favoriamo, puntiamo molto, anche sulle uscite didattiche (la geografia concreta), le visite guidate per la concreta conoscenza, valorizzazione e sensibilizzazione dei “territori di appartenenza”, promuovendo Incontri con l’Autore sul tema “Pfas e degrado ambientale”. 

Si tratta di un percorso che rientra, a pieno titolo, nel curricolo scolastico, soprattutto nell’educazione civica, intesa sia come cittadinanza attiva sia come spazio per trasmettere valori, esercizio di quell’abitudine mentale che rende i soggetti capaci di giudizi riflessivi, non omologati, ma impegnati a formulare soluzioni possibili e risposte plurali in questa nostra complessa postmodernità.

Facciamo presente agli studenti che la cittadinanza attiva è una sfida la cui conclusione dipende dall’impegno personale di tutti noi. Dobbiamo essere dei soggetti che, nell’ambito del territorio in cui risiedono, lavorano, “sudano”, si attivano per migliorare le condizioni di vita, decidendo sugli interventi da attuare, senza rinviare al domani tale impegno, soggetti che non delegano ad altri quello che essi stessi dovrebbero eo potrebbero fare. Non spettatori passivi ma, dunque, partecipanti dinamici nella comunità in cui viviamo.

Quando è necessario sconfiggere l’omologazione che porta ai disastri che non tutti vogliono vedere, auguriamo agli stessi soggetti di saper essere ERETICI (dal greco, “persone che scelgono”), persone, cioè che coltivano il senso di responso-abilità, l’unico che rende cittadini attivi.

Ricordiamo a tutti che, nella battaglia contro i Pfas e il degrado ambientale, TUTTI ABBIAMO un ruolo importante, soprattutto i giovani, gli studenti, perché il futuro lo costruiscono (lo costruiamo) oggi, con le loro (nostre) azioni, indolenze, scelte e priorità. Hanno (abbiamo) un grande potere, non sempre come singoli, ma spesso come collettività. Uniti si vince: genitori figli / docenti studenti / adulti bambini. Costruire alleanze virtuose è quel che desideriamo.

Con siffatta consapevolezza, entra la nostra voce nelle scuole del Veneto, una voce libera da qualsiasi appartenenza partitica, voce che fa del concreto legame con il territorio la sua cifra di riconoscibilità, voce che mette a disposizione energie, intelligenze, critica non asservita ai poteri e, soprattutto, che fa della cittadinanza attiva il principale antidoto in difesa della salute dei cittadini.

Attendiamo, con fiducia, di essere chiamati dai vari istituti scolastici.

Donata Albiero
Coordinatrice Gruppo Educativo/Culturale Zero Pfas

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Comitato di Redazione
13 SETTEMBRE 2021

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ALLEGATI >>> Lettera scuole con progetto educativo >> Memoria storica 2018/2021Comunicato Stampa

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Sul concetto di ANTROPOCENE leggi la sintesi [cosa significa/cosa fare] del Prof. Dario Zampieri presso la nostra nuova scuola/assemblea di attivismo e prima politica, il nuovo LABORATORIO POLITICO DI ECOLOGIA che riprenderà presto i suoi incontri a Vicenza, presso il Caracol Olol Jackson >> https://laboratoriopolitico.org/2021/07/01/antropocene/

La Foto Cover è di Federico Bevilacqua, scattate durante la giornata del 22 aprile 2018, davanti alla Miteni, dove il Movimento No Pfas ha raggiunto uno dei momenti più alti della sua “cittadinanza attiva”. Una cittadinanza pure creativa, con momenti di arte, socialità e creatività davvero alti, con la costruzione di una piccola cittadella delle buone pratiche di fronte ad una fabbrica criminale. Sul palco, tra i protagonisti , anche gli studenti delle scuole partecipanti ai nostri progetti. Qui un ampio reportage >> LA CARICA di QUALITÀ e CONTENUTI del Movimento No Pfas contro i CRIMINI AMBIENTALI | documenti della Giornata DIFENDIAMO MADRE TERRA del 22 aprile 2018 | PAROLE, MUSICA e REPORTAGE FOTOGRAFICI senza confini

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