1 agosto 2020 | DATI E TESTIMONIANZE DEI MEDICI. VENETO: UNA SANITÀ ALLO SBARAGLIO, VERSO LA PRIVATIZZAZIONE. NON DIMENTICHIAMO LE LEZIONI COVID E PFAS, IN VISTA DI UNA BONIFICA RADICALE, AMBIENTALE E POLITICA

Per non dimenticarci cosa è accaduto, emerso, in questi mesi di tragica prima linea COVID dei medici del territorio, abbiamo chiesto al Dott. Giovanni Fazio di raccogliere dati e testimonianze dei suoi colleghi affinché resti materiale da elaborare per tutti noi, attivisti, al fine di portare fuori dalle secche del profitto malato e della privatizzazione le medicine regionali, da decenni in mano a interessi sempre più lontani dai bisogni primari dei cittadini, dal concetto di salute.

Un concetto fondante, per la sua forte impronta sociale, per niente individuale, continuamente rinnovato nelle carte programmatiche delle società civili più lungimiranti, carte tuttavia disattese e spesso stracciate dalle deviazioni della peggior politica che per tanti anni ha governato e devastato i nostri territori, portandoli ad essere protagonisti negativi – che non è il primato positivo millantato dagli stessi politici responsabili – della più grande contaminazione dell’acqua nella storia d’Europa, quella dei PFAS.

«In principio era l’acqua», la salute, recitava la prima proposizione riconosciuta della civiltà occidentale, pronunciata da Talete. «Ora non più», sigla il vasto movimento no pfas che con questo articolo/inchiesta si prepara per la lotta di settembre. Dopo due anni di temporeggiamenti da parte delle istituzioni sulla questione bonifica con l’ultima sceneggiata in Commissione Ecomafie – dove dei procuratori si soffermano troppo su aspetti tecnici che non li riguardano affatto, nel merito (presto torneremo con un analisi specifica) – è necessario alzare il tiro della nostra lotta, considerando che la Regione ha dato praticamente in mano la bonifica all’ex proprietà Miteni, senza avere il coraggio di pensarci da sé, dimostrando carenze tecnico-scientifiche e politiche di grande rilievo che presto sveleremo.

Non dimentichiamo niente. Le elezioni sono prossime, come gli impegni formalizzati di limiti zero pfas che giungono tardivi dal ministero, ma opportuni elettoralmente, come fu a suo tempo l’acqua referendaria elargita dalla Regione Veneto la settimana prima del Referendum sull’Autonomia. Correva l’ottobre 2017 e le istituzioni italiane erano state messe in ginocchio dalla presenza di Rob Bilott e dalla Marcia dei Diecimila. Non dimentichiamo. Soprattutto perché nel frattempo nelle vene nostre e dei nostri figli è passata “regolarmente” acqua contaminata da una bonifica mai vista e da alimenti mai georeferenziati come si deve, ma esportati fuori dal Veneto, in ogni dove. Mentre qui da noi aumentano non tanto il PIL e i guadagni per i soliti noti, ma le quantità di tumori e disagi per gli ignoti: le persone che se ne vanno. In tutti i sensi. O che non nascono più. E se nascono, nascono in un contesto di salute ad alto rischio potenziale, andando incontro a patologie gravi. Una specie di genocidio. Territoriale.

Nel nostro prezioso articolo/inchiesta – dotato di un excursus storico sui medici di famiglia e la progressiva depauperazione del sistema sanitario pubblico – troverete tutti i dati del territorio e i fondamenti politici della salute. Sarà il nostro nuovo cavallo di battaglia comunitario, pronto per partire ed essere cavalcato senza riserve, da tutti, accessibile a ogni lettore di buona volontà. Che dalla parola vuole passare all’azione.

Ci vediamo a settembre, per una nuova rigorosa stagione di lotta.
Alberto Peruffo

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Comitato di Redazione
1 AGOSTO 2020

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Alcuni dei nostri medici, Giovanni Fazio, Vincenzo Cordiano, Claudio Lupo, accompagnati da Donata Albiero (Cillsa e coordinatrice Scuola PFAS.land) ed Elisabetta Donadello (coordinatrice Scuola No Pfas Rete Gas Vicentina) durante il loro tour nelle scuole per il Progetto Educativo Zero Pfas promosso da tutto il Movimento No Pfas

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Leggi l’ARTICOLO/INCHIESTA NR 3
di PFAS.land
>> VENETO: SANITÀ ALLO SBARAGLIO VERSO LA PRIVATIZZAZIONE
di Giovanni Fazio
[versione pdf stampabile]

 

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VENETO: SANITÀ ALLO SBARAGLIO VERSO LA PRIVATIZZAZIONE 

Un percorso a ostacoli, tra dati e testimonianze sullo stato di salute dei cittadini del Veneto

«Nei prossimi 5 anni mancheranno 45 mila medici di base, ma chi va più dal medico di base, senza offesa per i professionisti qui presenti?

… Nel mio piccolo paese vanno a farsi fare la ricetta medica, ma chi ha meno di 50 anni va su internet e cerca lo specialista. Il mondo in cui ci si fidava del medico è finito».

Queste parole espresse da Giancarlo Giorgetti al Meeting di Rimini, quasi un anno fa possono essere scolpite sull’epitaffio del Servizio Socio Sanitario Nazionale.

Non così brutali sono quelle scritte nel nuovo PSSR (Piano Socio Sanitario Regionale Veneto 2019/2023) dove, invece, fanno bella mostra di sé i copia-incolla dalla Carta di Ottawa del 1986. 

Ci si domanda tuttavia come mai il dettato della Carta, con le cui parole oggi si imbelletta l’attuale PSSR, non sia mai stato preso in considerazione nei precedenti dieci anni del governo regionale di Zaia.

La risposta la si può cercare nella cultura che anima la politica sanitaria del Veneto, la stessa che ha privatizzato e disarticolato la sanità lombarda, con i risultati che tutti abbiamo potuto constatare.

In questi dieci anni è stato fatto esattamente il contrario di quanto proponeva la Carta e si è marciato speditamente verso la riduzione e concentrazione delle ULSS e del governo delle stesse. Emblematica, in tal senso, l’Azienda Zero di recente istituzione. 

La tempesta del Covid 19 ha messo a nudo drammaticamente tutte le incongruenze e fragilità prodotte dall’abbandono del territorio e dalla progressiva sottrazione di risorse al sistema, a tutto vantaggio dei privati. []

Continua a leggere l’articolo/inchiesta >> articolo_inchiesta_pfasland_03_giovanni_fazio

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La foto cover e questa sopra sono della manifestazione di Venezia del 20 ottobre 2019 per chiedere la bonifica della Miteni. Foto di Federico Bevilacqua

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