9/12 novembre 2018 | FALLIMENTO DELLA REGIONE VENETO E DELLA PROCURA DI VICENZA, INSIEME A QUELLO DELLA MITENI. IL SIT-IN CONGIUNTO DI LAVORATORI E MOVIMENTO NO PFAS. IPOTESI COMITATO DI SOSTEGNO CAUSE LEGALI

A seguito dei nuovi fatti di questi ultimi giorni, culminati con il Decreto di Fallimento emessa dal Tribunale di Vicenza il 9 di novembre 2018, pubblichiamo le due note della RSU della MITENI. Con alcune considerazioni. Innanzi tutto, al momento attuale il fallimento sociale e ambientale è della Regione Veneto che per anni è stata carente nei controlli e nelle procedure di crisi per una contaminazione gravissima comunicata già nel 2013. Cinque anni fa. Ci domandiamo poi, nel dettaglio di queste ore, dove è stata in questo anno e mezzo l’Assessore Donazzan che dopo un primo tavolo di crisi sul lavoro è scomparsa del tutto per apparire improvvisamente in questi giorni come protagonista dell’impegno della Regione nei confronti della grave situazione dei lavoratori. E con lei ci domandiamo dove siano stati i dirigenti degli SPISAL e delle ULSS di competenza e gli stessi Sindaci del territorio e gli assessori all’ambiente, per molto tempo completamente inadempienti nell’applicare un minimo principio di precauzione e invece tutti in prima fila a reclamizzare la potabilità delle acque, nonostante la presenza, anche rilevante, delle sostanze perfluoroalchiliche, ma mai dicendo quanto fossero contaminate, pur sapendolo.  La prova provata del silenzio e del fallimento della Regione è che non sono state ancora consegnate nel dettaglio le georeferenze sugli alimenti.

Ci si domanda infine dove sia stata la Procura di Vicenza per aver permesso tutto ciò senza emettere finora nessun pronunciamento contro la MITENI, neppure un sequestro cautelativo. Si deduce da tutto questo che il fallimento della MITENI appare in seconda battuta rispetto al fallimento di primo grado da imputare alla Regione Veneto e alle Istituzioni dello Stato. “Come volevasi dimostrare”. Le uniche parole di un qualche valore tra quelle retoriche, di circostanza e di assoluta poca credibilità pronunciate da Zaia nel Comunicato ANSA del 6 novembre, riportato in calce. Governatore assente davanti alla MITENI, sia il 6 di novembre, sia il 14 ottobre per il Leone di vetroresina del Veneto dove le Istituzioni regionali, senza saperlo, hanno autocelebrato il proprio fallimento anche in fatto di comunicazione, la propria conclamata assurdità di farsi vedere belli nel luogo più criminoso della Regione.

Tutto il nostro sostegno ai lavoratori della MITENI e alle loro parole riportate nei comunicati RSU che seguono, come ha dimostrato la nostra presenza in data 6 novembre 2018 davanti allo stabilimento, in forza congiunta con i dipendenti stessi.

Comitato di Redazione PFAS.land
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PS Leggi la nota di Alberto Peruffo con dubbi sulle competenze delle nomine ULSS in fatto di PFAS, con l’ipotesi di  istituire un Comitato di Sostegno Legale ai Lavoratori Miteni e ai Cittadini che vorranno fare causa contro la MITENI e contro coloro che non hanno fatto il loro dovere in quanto Amministratori o Dirigenti della Salute e dell’Ambiente.

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NOTA DELLA RSU MITENI
Trissino (VI), 9 novembre 2018

L’incontro di ieri in Regione con l’assessore al lavoro è stato interlocutorio. Elena Donazzan si è resa disponibile a richiedere l’attivazione della procedura di cassa integrazione straordinaria, la cui autorizzazione spetta però al ministero del lavoro. L’assessore è inoltre favorevole all’avvio delle politiche attive di ricollocazione e previdenziali. Rimane ancora sul tappeto la questione di un eventuale svuotamento degli impianti, su cui è in corso da parte degli enti preposti la valutazione del relativo cronoprogramma presentato dall’azienda.
Rispetto a questo cronoprogramma c’è da capire in che modo e da chi saranno effettuate le verifiche sulle condizioni di sicurezza, salute, igiene dei luoghi di lavoro da noi richieste (abbiamo indicato che a compierle siano incaricati gli specialisti del Noe di Treviso, dello Spisal di Venezia e dei VVF-CTR di Padova): verifiche in cui vogliamo essere coinvolti. Questi controlli sono necessari anche per accertare le responsabilità di questo stato di cose, considerate le possibili correlazioni che ci potrebbero essere con le condizioni della nostra salute. C’è da appurare chi possa fornire la garanzia del pagamento dei salari, visto il decreto di fallimento dell’azienda emanato stamattina.
Da risolvere c’è anche la questione delle guarantigie per una effettiva assistenza sanitaria dei lavoratori contaminati dai pfas. Questi sono tutti temi intrecciati tra loro che richiedono una soluzione complessiva.

Abbiamo infine ricordato all’assessore che le risorse economiche per far fronte a questa colossale emergenza vanno pretese dalla multinazionale Icig, capofila di Miteni, come la Regione si era correttamente impegnata a fare il 26 aprile 2017 – un anno e mezzo fadurante il primo ed unico incontro di attivazione a Venezia del tavolo di crisi sulla Miteni. Le istituzioni devono immediatamente rivolgersi ad Icig, socio unico dell’azienda, affinché provveda finanziariamente ad ogni onere, in primis alla bonifica del sito e al risanamento del territorio e di quanto contaminato, risarcendo cittadini e lavoratori. Per far questo l’ordinamento dello Stato aveva ed ha a disposizione ogni più opportuno strumento. Se così non sarà toccherà alle istituzioni, cioè alla collettività, farsene carico, e questo sarebbe l’ennesimo fallimento di uno Stato che non sa difendere se stesso né i suoi cittadini.

Apprendiamo dalla stampa che l’ex amministratore delegato avrebbe affermato che l’azienda sarebbe occupata e che i lavoratori non risponderebbero agli ordini: falso. Invero proprio la mobilitazione in atto fa sì che oggi siano garantite le condizioni di sicurezza. Siamo in attesa che intervengano i sopralluoghi degli enti di controllo, da noi richiesti sia al prefetto che ieri in regione.
Abbiamo pronta una dettagliata lista tecnica sulle tante parti da controllare: auspichiamo che questo avvenga quanto prima. Quanto poi alla contaminazione da Genx e C6O4, facciamo presente che queste sostanze sono state rilevate, anche in concentrazioni non trascurabili, nelsangue dei lavoratori, tra cui quelli a bassa anzianità aziendale.
I lavoratori di questa azienda, malgrado lo stato di grande incertezza sul loro futuro, stanno garantendo con grande senso di responsabilità la sicurezza delle strutture. Non sopporteranno però ulteriori provocazioni, né di essere in qualche modo tirati in ballo e strumentalizzati rispetto ad una situazione portata a queste estreme conseguenze da persone spregiudicate ed irresponsabili, a cui però è stato permesso di farlo. Ci si chieda chi aveva il sacrosanto dovere di intervenire per tempo e non lo ha fatto. In questa abominevole vicenda ci sono carnefici e vittime: si stia bene attenti a non invertire vigliaccamente i ruoli.
A seguito della dichiarazione di fallimento la Rsu procederà nei prossimi giorni alla consultazione dei lavoratori. Sarà poi inoltrata una richiesta d’incontro con il curatore fallimentare nominato dal tribunale, dottor Domenico De Rosa.

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TRISSINO 6 novembre 2018
Nota sul sit-in Rsu e lavoratori Miteni presso i cancelli della fabbrica

L’incontro di venerdì 2 novembre in prefettura ha avuto un esito controverso: il tavolo separato sembra lo abbia chiesto l’azienda, sebbene il sindaco di Trissino ci avesse direttamente chiesto di essere presenti proprio per avere la possibilità di sentire insieme entrambe le parti. Chiaramente l’azienda si è trovata molto più a suo agio, in nostra assenza, a raccontare le solite narrazioni, senza nessun pericolo di essere contraddetta da argomenti e documenti attraverso i quali noi siamo in grado di dimostrare, dalla A alla Z, quanto andiamo sostenendo. >> CONTINUA E LEGGI LA NOTA COMPLETA QUI [la nota è molto dura e dettagliata nei contenuti: invitiamo perciò a leggerla nel PDF originale allegato, ndr]

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COMUNICATO ANSA 

VENEZIA, 6 NOV – “Come volevasi dimostrare. Dicevamo che se vanno a portare i libri in tribunale le bonifiche le pagherà la comunità. E’ esattamente quello che sta accadendo”.
Lo ha affermato stamani a Marghera il presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando la richiesta di fallimento avanzata dalla Miteni di Trissino (Vicenza), al centro della vicenda dell’inquinamento da Pfas. “Ci dicevano – ha proseguito Zaia – che non volevamo chiudere la Miteni perché chissà che malaffare c’era dietro. Questo è il motivo: nel momento in cui un’azienda chiude, le bonifiche sono un problema della comunità, soprattutto se chiude fallendo. Io spero che si possa recuperare al massimo, perché le bonifiche in quei territori vanno fatte. La tragedia la stanno vivendo le famiglie, i territori e i lavoratori della Miteni – ha concluso – che si sono ritrovati dalla sera alla mattina in strada”. (ANSA).

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SERVIZIO DELLA RAI

13m 30s >> https://www.rainews.it/tgr/veneto/notiziari/video/2018/11/ContentItem-4090986a-fc89-445c-b8b5-3dc7cad3cd39.html

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ARTICOLI STAMPA

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Miteni, l’ira degli operai contro società ed istituzioni
>> http://www.vicenzatoday.it/cronaca/miteni-proteste-operai-rischio-incidenti-pfas.html

Miteni rifiuta incontro con i comitati No Pfas
>>
http://www.vicenzatoday.it/video/miteni-rifiuta-incontro-con-i-comitati-no-pfas.html

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GALLERIA con Foto di CiLLSA e Archivio Redazione

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