di Prof. Dario Zampieri
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L’acqua costituisce la risorsa minerale più importante, senza la quale non sarebbe possibile produrre gli alimenti vegetali, di cui si nutrono non solo l’uomo ma anche gli animali che ci forniscono il latte e le uova (oltre che la carne, un alimento di cui dovremo fare un uso sempre più limitato), né far funzionare le industrie.
In altri termini, l’acqua è la più preziosa di tutte le cosiddette risorse.
L’acqua pura sta purtroppo diventando un genere di lusso, ma oltre che la qualità anche la quantità sta diventando un problema. Tutto questo non in India, sui cui problemi idrici Vandana Shiva ci ha documentato un’impressionante casistica di calamità prodotte dall’uomo tramite privatizzazione, industria forestale e grandi dighe (Le guerre dell’acqua – Feltrinelli 2003), bensì nel territorio di casa nostra, il Vicentino, famoso per la sua grande disponibilità della risorsa acqua. Dell’acqua portata a valle dai fiumi prealpini come il Chiampo, l’Agno, il Leogra, l’Astico, il Brenta si alimentano le falde di pianura che dissetano quasi un milione di persone e che irrigano una fiorente agricoltura. Lungo questi corsi d’acqua, sfruttandone anche la forza motrice, nacquero i molini, le segherie del legno e del marmo, le cartiere, i canapifici, le industrie laniere, della concia e quelle metallurgiche. Si sviluppò in pratica una fiorente industria, facendo del Vicentino una terra di sviluppo non solo meramente economico, ma anche di modelli avanzati di promozione sociale e culturale delle popolazioni che gravitavano attorno ad alcune delle industrie citate. Continua a leggere “20 settembre 2019 | L’ESCALATION DEI CONFLITTI PER L’ACQUA NEL VICENTINO” →