12 gennaio 2024 | DALLE GIORNATE DI BILOTT AL DOCUMENTO CNR-IRSA DI FINE ANNO ATTRAVERSO L’INCHIESTA DI RADAR MAGAZINE E LE ULTIME RISULTANZE SCIENTIFICHE (PFOA CANCEROGENO) E PROCESSUALI (3890 MORTI)

di Comitato di Redazione

In questo articolo raccogliamo il prezioso materiale degli ultimi mesi di lotta-ricerca-indagine collettiva che ha portato ai risultati che sono oramai sotto gli occhi di tutti: la pericolosità, tossicità, insostenibilità dei Pfas e di coloro che li hanno prodotti per anni, spesso adottando pratiche criminose o scegliendo strade di utilizzo che bisogna assolutamente bandire, come gli usi militari o altri profitti di conclamato impatto negativo per la società e per il pianeta intero. Seguono una raccolta di fatti, fotografie e documenti, con delle brevi presentazioni.
Comitato di Redazione PFAS.land

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6 aprile 2023 | STOP PFAS ALL OVER THE WORLD. ROAD TO INDIA: CRONACA DI UN VIAGGIO PER ATTIVARE ATTIVISTI. CON UN PASSAGGIO CRITICO SU LE MONDE FRANCE E UNA POSTILLA SUL BAN PFAS MANIFESTO EUROPEO E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA LOTTA

di Massimiliano Mazzotta e Alberto Peruffo
[curatori* di Life After Oil International Film Festival]

Nei primi mesi del 2023, nel pieno del Processo in Corte d’Assise contro la Miteni e le proprietà nazionali e multinazionali, il caso dello smantellamento dell’azienda e del progetto di bonifica, ancora di fatto mancante, riempie le pagine dei giornali ma nessuno – né tra i politici, né tra i giornalisti mainstream, né tra gli attivisti piegati al regime ipercapitalista in cui stiamo affogando – si chiede la liceità di spostare in India gli impianti e i brevetti di una fabbrica criminale che sta cambiando la storia industriale d’Italia. Siamo convinti che tra vent’anni si parlerà della Miteni come si parla ora di Seveso. Nascerà forse una Direttiva Miteni che accorperà gli inquinamenti chimici con le collusioni istituzionali, economiche, sistemiche.

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31 dicembre 2022 | BREVE STORIA SOCIALE DELLA MITENI. NEI TERRITORI CONTAMINATI DA PFAS. UNA PRIMA TRACCIA PER IL FUTURO

di Alberto Peruffo

In occasione di un importante contributo per un articolo a più mani scritto con i professori del Centro Diritti Umani, Università di Padova, è stato chiesto al nostro coordinatore di redazione di stendere una «Breve storia sociale della Miteni» utile ad uno studio socio-economico di più grande respiro che coinvolgerà anche il caso americano DuPont. L’articolo uscirà prossimamente sui Quaderni/Riviste del Mulino. Riportiamo qui la traccia integrale, che lasceremo aperta per future integrazioni/revisioni/annotazioni documentali, di modo da offrire a tutte le parti coinvolte, nella vicenda umana e processuale, elementi cronologici e d’insieme, in itinere, utili anche per future ricerche e valutazioni.

In questa prima breve storia aziendale – la “prima” che compare in forma organica [e ipertestuale*] – si è cercato di ricostruire con documenti storici condivisi il contesto sociale ed ecomomico che ha visto nascere e morire l’azienda di Trissino responsabile della più grande contaminazione delle acque potabili e irrigue del mondo occidentale, senza quindi trascurare le condizioni particolari – generali e contingenti – che hanno portato al più grande processo per reati ambientali nella storia d’Italia, in corso.

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19 luglio 2021 | LE TOUR DU PFAS. ATTRAVERSARE I TERRITORI, UNIRE LE LOTTE. CON THE CLIMATE RIDERS

di Comitato di Redazione

Ad un mese esatto da Le Tour Du Pfas riportiamo le foto, i video e altri documenti del giro ciclistico – «108 km tra bellezza e devastazione» – che ha visto impegnati gli attivisti del Veneto uniti dal comune denominatore dei Pfas. Davvero una grande giornata di attivismo, sport e relazioni, che resterà per sempre nel cuore e nelle menti di chi vi ha partecipato, anche solo per un brevissimo tratto. Undici sono stati i ciclisti che hanno fatto il percorso integrale – nonostante la giornata calda e afosa – insieme e sotto l’attenta regia dei nascenti The Climate Riders, i corridori difensori del clima.

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4 giugno 2021 | CARBONI E RIGENERAZIONI. DOVE FINISCONO I PFAS TOLTI DALL’ACQUA? IN ARIA? LA QUESTIONE CARBONI ATTIVI, I DOCUMENTI CHEMVIRON-ARPAV-MITENI, LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DELLA REGIONE VENETO IN ECOMAFIE

di Davide Sandini

Ciò che state per leggere – crediamo – è uno dei passi più importanti nella lotta no pfas di questi ultimi anni. Un cambiamento di fase, quasi un cambiamento di stato, per prendere spunto dal linguaggio della fisica. Meglio, un cambiamento di “matrice ambientale” per passare alla più complessa articolazione biologica di cui la chimica e la fisica sono la base.

Stiamo infatti per farvi fare un passaggio dalla matrice acqua alla matrice aria, lasciando per il momento da parte le altre matrici collegate, alimenti e suoli. Ci siamo chiesti per molto tempo dove potessero finire i PFAS tolti dall’acqua, dagli acquedotti, dalle barriere idrauliche, perfino dai fanghi, quando queste sostanze temibili e persistenti non percolassero nel profondo delle nostre terre. Per poi riemergere nei nostri piatti.

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7 ottobre 2020 | IL CONCETTO DI CORRESPONSABILITÀ 2/2 – L’INCHIESTA BARRIERA/POZZO. L’OCCULTAMENTO DI UN CADAVERE AMBIENTALE EMERSO DALL’INCROCIO DI DOCUMENTI E TESTIMONIANZE. L’ACCORDO STATO-REGIONE-INDUSTRIA PER NASCONDERE I PFAS

di Alberto Peruffo

Riprendiamo la dettagliata analisi sugli equivoci e le narrazioni forzate di coloro che secondo l’indagine di Alberto Peruffo sono da annoverare tra i corresponsabili della contaminazione da PFAS in Veneto. Molti sono gli elementi e le incoerenze che fanno formulare la fondata ipotesi che la Regione Veneto abbia coperto la Miteni per molti anni, in accordo con decisioni politiche dello Stato, a diversi livelli e con diversi attori, per le quali la produzione dell’azienda di Trissino fu ed era indubbiamente strategica per usi e profitti mai dichiarati.

Usi che dal profilo strategico – i Pfas, nati per scopi militari, hanno molteplici utilizzi in campi strategici – sono slittati sempre più verso un mero profitto indiscriminato in mano alle multinazionali e ad amministratori senza scrupoli, oggi a processo. Multinazionali e amministratori che hanno tessuto rapporti con la politica dei territori a tutti i livelli, facendo tabula rasa delle finte autonomie, giocando sui concorsi di competenze, spesso negate o al meglio rimpallate, creando un gioco di rimbalzo e temporeggiamento grazie al quale si è potuto fare nelle Valli dell’Agno e del Chiampo quello che si voleva, tanto erano e sono perdute e inquinate. 

Abbiamo già messo sul piatto della bilancia della giustizia le pesanti corresponsabilità attribuite dalla prima parte dell’inchiesta alla Regione Veneto per quanto riguarda la questione C6O4/GenX. Si trattava del periodo 2012/2018. Facciamo ora un passo indietro, nel periodo che precede l’ultima gestione dell’azienda.

Diventa cruciale ricordare che la Dott.ssa Loredana Musmeci dell’Istituto Superiore di Sanità si era pronunciata, all’inizio delle indagini sulla questione Pfas, dicendo che la produzione della Miteni si sarebbe potuto interromperla ancora vent’anni fa, ossia nel 1996. Da dove nasce questa dichiarazione lanciata tra le righe dell’audizione della Commissione Ecomafie nella seduta del 18 maggio 2016, leggibile nella stesura stenografica a pag. 8? Noi tutti abbiamo stampate nella mente le parole di Luciano Ceretta, anno 1995, lette durante la Conferenza di Montecchio Maggiore del 24 febbraio 2017, dove il compianto attivista politico, consigliere provinciale, interrogava i responsabili politici dell’industria vicentina sui rifiuti a fondo perduto della Miteni.

Insomma, sembra che tutti sapevano e tutti tacevano, mentre la popolazione ingoiava un inquinante subdolo e invisibile per più di vent’anni, inquinante oggi sempre più riconosciuto dalla scienza come cancerogeno. L’ultimo impressionate riscontro del National Cancer Institute statunitense è di questi giorni

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7 settembre 2020 | IL CONCETTO DI CORRESPONSABILITÀ 1/2 – L’INCHIESTA GENX/C6O4. LA RELAZIONE SOTTOVALUTATA DI ARPAV E L’AUDIZIONE POCO CONVINCENTE DELLA PROCURA. IL PASSO DECISIVO

di Alberto Peruffo

La Procura di Vicenza – per noi che studiamo e difendiamo il diritto – deve fare un passo in più. Decisivo.

Per quanto bene abbia fatto sui responsabili, non ha ancora impugnato il diritto contro i corresponsabili. Almeno al momento e da quel che emerge nell’audizione in Commissione Ecomafie del 22/07/2020, dove il Procuratore Reggente Orietta Canova dedica quasi metà del suo tempo a questioni tecniche, idrogeologiche, che non sono di sua competenza, costretta anche dalle inopportune richieste della stessa Commissione presieduta da Stefano Vignaroli, ma alle quali poteva anche non rispondere, concentrandosi su ciò che le compete: la ricerca dei “diversi” responsabili, non dell’opportunità e sull’efficacia chimico-fisica della barriera idraulica. O di ciò che la precede o la ingessa. La presunta “Messa In Sicurezza Operativa”.

C’è un dato di fatto nei grandi crimini ambientali: i responsabili non inquinano così tanto – massivamente e indiscriminatamente – senza essere in qualche modo coperti dai permessi, dalle maglie larghe, dai controlli non effettuati, dei corresponsabili. Troppo grande è l’inquinamento. Non arriverebbero mai a tanto. Si cerca – di fatto e sulle carte – di diluire le responsabilità nel caso si venisse “beccati”. Come ora.

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15 gennaio 2020 | LA SCIOLINA ASSASSINA? UN CASO INTERNAZIONALE. LA FABBRICA DELL’ORRORE | IL VENETO ANCORA PRIMO. A PRODURRE E TACERE MORTE. CON LA MITENI | LE INACCETTABILI CONDIZIONI DI UNA FABBRICA DEL VENETO-VENETO SECONDO I NORVEGESI

introduzione di
Alberto Peruffo
[coordinatore di PFAS.land]

in collaborazione con
Dario Canciello
scritto dai giornalisti norvegesi
Torgeir P. Krokfjord, Bernt Jakob Oksnes, Nina Hansen
della testata Dagbladet
[l’equivalente scandinavo del Fatto/Corriere/Repubblica italiani]
tradotto dalla Redazione di PFAS.land

Foto cover: copyright Gazzettino + Dagdablet > nelle piste di sci di tutto il mondo – Olimpiadi comprese – si farà utilizzo di parte della produzione della FABBRICA DELL’ORRORE, così definita dai norvegesi dopo le recenti scoperte. In Veneto. Continua a leggere “15 gennaio 2020 | LA SCIOLINA ASSASSINA? UN CASO INTERNAZIONALE. LA FABBRICA DELL’ORRORE | IL VENETO ANCORA PRIMO. A PRODURRE E TACERE MORTE. CON LA MITENI | LE INACCETTABILI CONDIZIONI DI UNA FABBRICA DEL VENETO-VENETO SECONDO I NORVEGESI”

13 dicembre 2019 | COME È POTUTA ACCADERE PROPRIO QUI, IN VENETO, LA TRAGEDIA DEI PFAS?

Lo abbiamo chiesto ad un amico, medico del lavoro e ricercatore con 136 pubblicazioni scientifiche, già primario dello SPISAL dell’ULSS di Padova, Franco Sarto [v. Comitato di Redazione PFAS.land, ndr], con cui abbiamo condiviso – sin dagli anni 70 – inchieste e lotte sindacali per affermare il diritto alla salute dei lavoratori e rivendicare gli investimenti per il risanamento dei cicli produttivi. A intervistarlo, l’educatore Dino Bertocco.

L’elenco delle ‘ferite’ aperte e delle cicatrici della nostra Regione ci addolora e ci sorprende, ma non ci interroga a sufficienza sulle cause profonde, sulle responsabilità personali, politiche ed istituzionali che hanno reso il Veneto aggredibile e vulnerabile sul piano territoriale ed ambientale. Individuarle è necessario anche per evitare che si possano ripetere eventi e calamità dagli effetti devastanti per la salute pubblica. Continua a leggere “13 dicembre 2019 | COME È POTUTA ACCADERE PROPRIO QUI, IN VENETO, LA TRAGEDIA DEI PFAS?”

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