di Alberto Peruffo e Gabriele Fedrigo
Ci eravamo dati degli obiettivi finali. Gli obiettivi sono stati raggiunti con la testimonianza di Robert Bilott al processo Miteni, la consegna del Bando Pfas in Parlamento e l’attivazione dei nuovi percorsi legati a temi per noi cari, da consegnare a nuovi gruppi di lavoro (TAV, SPV, inceneritori PFAS, monocolture del vino con pesticidi TFA, allarme TFA FIS, Olimpiadi Milano-Cortina). Con gli ultimi 2 lemmi, Resistenza percettiva e ZSAR – che per il sottoscritto segnano il punto di svolta e di ultima consegna generata direttamente dalla questione/esperienza PFAS – PFAS.land entra in modalità “archivio digitale”. Con 76 articoli originali e centinaia di collegamenti-documenti-post-relazioni pubblicati in 6 anni di incessante attività. L’operatività delle varie parti componenti il Comitato di Redazione continueranno su altri siti specifici, mentre gli sforzi del Laboratorio e della Casa Editrice Antersass si concentreranno su altri fronti, rafforzando la pluridecennale linea editoriale e di azione sul campo, libera da qualsiasi condizionamento associativo, corporativo e di mercato.
Segue una breve presentazione delle due ultime “terribili” voci, in fatto di provocazione analitica e strategia. Una tomografia concettuale di dove viviamo (una primizia teoretica delle nostre terre) e un anticorpo percettivo (al sacrificio delle stesse).
Buone lotte e buone cose.
Alberto Peruffo, Montecchio, 12 agosto 2024
ideatore e coordinatore di PFAS.land
PS un probabile ultimo saluto al progetto PFAS.land sarà fatto durante l’Assemblea di artisti convocata per il 14/15 [16/17] di settembre – LIVE AT MITENI PLANTS | PFAS 24H – se confermata.
[Archivio PFAS.land dal 2025 >> brevi news, documenti, conferenze e azioni saranno pubblicati su ZSAR.land – appunti dal crollo sistemico]
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ZONA DI SACRIFICIO AD ALTO REDDITO
Per la prima volta nel mondo occidentale avviene un “passaggio di stato”: qui vengono sacrificate le vite stesse, i territori “ricchi”, di chi pensa di vivere in buone condizioni di civiltà, mentre prima, gli stessi promotori di “civiltà”, sacrificavano solo le zone marginalizzate del mondo, quelle a basso reddito di economia, di conoscenza, di capacità giuridica. Nel Veneto contemporaneo – preso come caso studio – si prefigura per la prima volta l’ipotesi di un crollo sistemico – del collasso del capitalismo? – per cause disfunzionali intrinseche e verificabili, dove le “fratture metaboliche” sono o possono diventare – grazie alle lotte coerenti e radicali – concrete “faglie” sistemiche.
Nelle ZSAR il metabolismo stesso dei viventi è entrato in collisione “suicida” con il sistema-mondo. In queste terre si è deciso di fare reddito a oltranza su se stessi – nonostante la dote di saperi e di strumenti – mettendo a rischio la propria prole. Insabbiando dati con narrazioni istituzionali menzognere, manipolando la percezione collettiva e popolare, creando di fatto una cittadinanza passiva e omertosa, dedita alla cura industriale e redditizia dei propri mali.
Nel testo di Alberto Peruffo, nato e vissuto a Montecchio (a 7 km dalla Miteni), si tenta di ricostruire le caratteristiche di queste nuove “zone di sacrificio ad alto reddito” (ZSAR) e di formulare per la prima volta l’ipotesi di un crollo sistemico metabolico prendendo materiale concreto dalle lotte e dalle “terribili” risultanze ecocide in corso.

Leggi ZONA DI SACRIFICIO AD ALTO REDDITO >> https://laboratoriopolitico.org/2024/07/27/zona-di-sacrificio-ad-alto-reddito-zsar/
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RESISTENZA PERCETTIVA
Per non cadere vittime delle manipolazioni e delle narrazioni in cui siamo immersi per varie ragioni di carattere sia strutturale sia contingente – si pensi a tutta la retorica del buon vino e delle magnifiche cantine tipiche del Veneto invaso dalle monocolture e dai pesticidi – lo studioso e attivista Gabriele Fedrigo, nato e vissuto nella zona di Negrar, in Valpolicella, ci mette a disposizione la sua ricerca concettuale che prefigura uno strumento fondamentale per educare o rieducare la nostra comprensione dei fatti e dei misfatti: la “resistenza percettiva“.
Non dobbiamo mai rinunciare a questo strumento che ci permette di “vedere altro”, di non ingoiare quello che il pre-potere ci vuole fare digerire per limare via la nostra coscienza singolare e depotenziare quella collettiva, baluardo fondamentale per il rifiuto permanente all’aggressione del paesaggio e a difesa degli ambienti in cui viviamo.

Leggi RESISTENZA PERCETTIVA >> https://laboratoriopolitico.org/2024/07/25/resistenza-percettiva/

COMITATO DI REDAZIONE
12 AGOSTO 2024
// Le immagini cover sono opera di Stefano Zattera > tutti i dettagli nelle singole voci del Laboratorio Politico di Ecologia.




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