4 giugno 2021 | CARBONI E RIGENERAZIONI. DOVE FINISCONO I PFAS TOLTI DALL’ACQUA? IN ARIA? LA QUESTIONE CARBONI ATTIVI, I DOCUMENTI CHEMVIRON-ARPAV-MITENI, LE DOMANDE SENZA RISPOSTA DELLA REGIONE VENETO IN ECOMAFIE

di Davide Sandini

Ciò che state per leggere – crediamo – è uno dei passi più importanti nella lotta no pfas di questi ultimi anni. Un cambiamento di fase, quasi un cambiamento di stato, per prendere spunto dal linguaggio della fisica. Meglio, un cambiamento di “matrice ambientale” per passare alla più complessa articolazione biologica di cui la chimica e la fisica sono la base.

Stiamo infatti per farvi fare un passaggio dalla matrice acqua alla matrice aria, lasciando per il momento da parte le altre matrici collegate, alimenti e suoli. Ci siamo chiesti per molto tempo dove potessero finire i PFAS tolti dall’acqua, dagli acquedotti, dalle barriere idrauliche, perfino dai fanghi, quando queste sostanze temibili e persistenti non percolassero nel profondo delle nostre terre. Per poi riemergere nei nostri piatti.

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5 novembre 2020 | RISPOSTA AL GIORNALE DI VICENZA SUL PLUME C6O4 DICHIARATO DA LUCA MARCHESI DIRETTORE ARPAV. UN MODELLO CHE SBAGLIA LE PREMESSE?

di Davide Sandini, Dario Zampieri

Ha sorpreso tutti – esperti e non esperti di PFAS – il titolone del quotidiano locale sul “tracciamento” dei nuovi Pfas – nuovi solo per chi misconosce la loro storia – e soprattutto quello che si legge all’interno dell’articolo, tanto che ha indotto i nostri esperti di idraulica e geologia a scrivere una lettera di chiarimento, che riportiamo sotto, inviata al Giornale il 24 ottobre.

Sorprende innanzi tutto la fallacia delle premesse – il non riconoscere la collina di Trissino come punto di partenza dell’indagine storica (v. recenti chiarimenti dei comitati locali trissinesi sul rifiuto di informare da parte delle autorità sulle gravi condizioni del terreno ex RI- MAR proprietà della famiglia Marzotto) – e pure l’affermazione che l’inquinamento di queste sostanze vada solo in direzione di Vicenza, senza citare che per anni le stesse sostanze sono state convogliate nel Tubone Arica che sfocia e inquina le campagne da Cologna Veneta in giù, generando un equivalente nuovo plume specifico.

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7 ottobre 2020 | IL CONCETTO DI CORRESPONSABILITÀ 2/2 – L’INCHIESTA BARRIERA/POZZO. L’OCCULTAMENTO DI UN CADAVERE AMBIENTALE EMERSO DALL’INCROCIO DI DOCUMENTI E TESTIMONIANZE. L’ACCORDO STATO-REGIONE-INDUSTRIA PER NASCONDERE I PFAS

di Alberto Peruffo

Riprendiamo la dettagliata analisi sugli equivoci e le narrazioni forzate di coloro che secondo l’indagine di Alberto Peruffo sono da annoverare tra i corresponsabili della contaminazione da PFAS in Veneto. Molti sono gli elementi e le incoerenze che fanno formulare la fondata ipotesi che la Regione Veneto abbia coperto la Miteni per molti anni, in accordo con decisioni politiche dello Stato, a diversi livelli e con diversi attori, per le quali la produzione dell’azienda di Trissino fu ed era indubbiamente strategica per usi e profitti mai dichiarati.

Usi che dal profilo strategico – i Pfas, nati per scopi militari, hanno molteplici utilizzi in campi strategici – sono slittati sempre più verso un mero profitto indiscriminato in mano alle multinazionali e ad amministratori senza scrupoli, oggi a processo. Multinazionali e amministratori che hanno tessuto rapporti con la politica dei territori a tutti i livelli, facendo tabula rasa delle finte autonomie, giocando sui concorsi di competenze, spesso negate o al meglio rimpallate, creando un gioco di rimbalzo e temporeggiamento grazie al quale si è potuto fare nelle Valli dell’Agno e del Chiampo quello che si voleva, tanto erano e sono perdute e inquinate. 

Abbiamo già messo sul piatto della bilancia della giustizia le pesanti corresponsabilità attribuite dalla prima parte dell’inchiesta alla Regione Veneto per quanto riguarda la questione C6O4/GenX. Si trattava del periodo 2012/2018. Facciamo ora un passo indietro, nel periodo che precede l’ultima gestione dell’azienda.

Diventa cruciale ricordare che la Dott.ssa Loredana Musmeci dell’Istituto Superiore di Sanità si è pronunciata, all’inizio delle indagini sulla questione Pfas, dicendo che la produzione della Miteni si sarebbe potuto interromperla ancora vent’anni fa, ossia nel 1996. Da dove nasce questa dichiarazione lanciata tra le righe dell’audizione della Commissione Ecomafie nella seduta del 18 maggio 2016, leggibile nella stesura stenografica a pag. 8? Noi tutti abbiamo stampate nella mente le parole di Luciano Ceretta, anno 1995, lette durante la Conferenza di Montecchio Maggiore del 24 febbraio 2017, dove il compianto attivista politico, consigliere provinciale, interrogava i responsabili politici dell’industria vicentina sui rifiuti a fondo perduto della Miteni.

Insomma, sembra che tutti sapevano e tutti tacevano, mentre la popolazione ingoiava un inquinante subdolo e invisibile per più di vent’anni, inquinante oggi sempre più riconosciuto dalla scienza come cancerogeno. L’ultimo impressionate riscontro del National Cancer Institute statunitense è di questi giorni

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20 settembre 2019 | L’ESCALATION DEI CONFLITTI PER L’ACQUA NEL VICENTINO

di Prof. Dario Zampieri

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L’acqua costituisce la risorsa minerale più importante, senza la quale non sarebbe possibile produrre gli alimenti vegetali, di cui si nutrono non solo l’uomo ma anche gli animali che ci forniscono il latte e le uova (oltre che la carne, un alimento di cui dovremo fare un uso sempre più limitato), né far funzionare le industrie. 

In altri termini, l’acqua è la più preziosa di tutte le cosiddette risorse.

L’acqua pura sta purtroppo diventando un genere di lusso, ma oltre che la qualità anche la quantità sta diventando un problema. Tutto questo non in India, sui cui problemi idrici Vandana Shiva ci ha documentato un’impressionante casistica di calamità prodotte dall’uomo tramite privatizzazione, industria forestale e grandi dighe (Le guerre dell’acqua – Feltrinelli 2003), bensì nel territorio di casa nostra, il Vicentino, famoso per la sua grande disponibilità della risorsa acqua. Dell’acqua portata a valle dai fiumi prealpini come il Chiampo, l’Agno, il Leogra, l’Astico, il Brenta si alimentano le falde di pianura che dissetano quasi un milione di persone e che irrigano una fiorente agricoltura. Lungo questi corsi d’acqua, sfruttandone anche la forza motrice, nacquero i molini, le segherie del legno e del marmo, le cartiere, i canapifici, le industrie laniere, della concia e quelle metallurgiche. Si sviluppò in pratica una fiorente industria, facendo del Vicentino una terra di sviluppo non solo meramente economico, ma anche di modelli avanzati di promozione sociale e culturale delle popolazioni che gravitavano attorno ad alcune delle industrie citate. Continua a leggere “20 settembre 2019 | L’ESCALATION DEI CONFLITTI PER L’ACQUA NEL VICENTINO”

11 giugno 2019 | NON SOLO PFAS. DOPO MITENI – STORIA E MODALITÀ DI UN INQUINAMENTO SISTEMICO

INTRODUZIONE AL NUOVO ARTICOLO/INCHIESTA DI PFAS.LAND

Seguendo il percorso senza fine all’interno delle scatole cinesi che segnano il progressivo degrado ambientale del Veneto ci si rende conto della vastità di un drammatico processo di distruzione delle grandi risorse di questa terra, che va dalla grandissima riserva di acque alla fertilità dei suoli, in gran parte in zone collinari o pianeggianti; dalle meravigliose città alle ville palladiane che costellano il paesaggio delle campagne; dai panorami che hanno come sfondo le vette innevate delle Prealpi ai grandi fiumi che portano al mare Adriatico. Continua a leggere “11 giugno 2019 | NON SOLO PFAS. DOPO MITENI – STORIA E MODALITÀ DI UN INQUINAMENTO SISTEMICO”

12 aprile 2019 | IL GIS DI PFAS.LAND – LA PRIMA MAPPA DIGITALE NAVIGABILE SUI PFAS – UNO STRAORDINARIO STRUMENTO «POPOLARE» PER CAPIRE QUANTO SIAMO INQUINATI ATTINGENDO AI DATI DELL’ARPAV |GLI ESEMPI BACCHIGLIONE E VALDIMOLINO

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26 novembre 2018 | CON GLI OPERAI DI MITENI PER IL LAVORO E CONTRO DEGRADAZIONE AMBIENTE

Serata molto importante tra i cittadini, comitati, lavoratori presso la Sala Civica di Montecchio, lunedì 26 novembre. Di fronte a una platea affollata, con tutti i posti occupati, hanno parlato Renato Volpiana e Dennis Orsato (RSU e operai Miteni), Giampaolo Zanni nelle vesti di cittadino e segretario provinciale CGIL, Marco Milioni come giornalista d’inchiesta, introdotti da Alberto Peruffo. Dopo un preambolo preparatorio sui limiti della ricerca scientifica attuale,  il Dott. Enzo Merler, esperto di Medicina del Lavoro e Igiene pubblica, responsabile del recente studio sui lavoratori Miteni, mette sul tavolo dell’ascolto pubblico, attentissimo ad ogni sua sillaba, una dura e precisa testimonianza. I dati sulla mortalità dei lavoratori Miteni sono preoccupanti e ancora di più la stima sull’emivita delle sostanze tossiche accumulate nell’organismo di tutti i dipendenti, anche quelli fuori reparto PFAS. C’è tensione in sala. Continua a leggere “26 novembre 2018 | CON GLI OPERAI DI MITENI PER IL LAVORO E CONTRO DEGRADAZIONE AMBIENTE”

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