di Davide Sandini, Dario Zampieri
Ha sorpreso tutti – esperti e non esperti di PFAS – il titolone del quotidiano locale sul “tracciamento” dei nuovi Pfas – nuovi solo per chi misconosce la loro storia – e soprattutto quello che si legge all’interno dell’articolo, tanto che ha indotto i nostri esperti di idraulica e geologia a scrivere una lettera di chiarimento, che riportiamo sotto, inviata al Giornale il 24 ottobre.
Sorprende innanzi tutto la fallacia delle premesse – il non riconoscere la collina di Trissino come punto di partenza dell’indagine storica (v. recenti chiarimenti dei comitati locali trissinesi sul rifiuto di informare da parte delle autorità sulle gravi condizioni del terreno ex RI- MAR proprietà della famiglia Marzotto) – e pure l’affermazione che l’inquinamento di queste sostanze vada solo in direzione di Vicenza, senza citare che per anni le stesse sostanze sono state convogliate nel Tubone Arica che sfocia e inquina le campagne da Cologna Veneta in giù, generando un equivalente nuovo plume specifico.